Ragazzo si impicca per amore
Universitario si suicida, ma prima avverte il 118 per poter donare gli organi. Marco Coan, 22 anni di Sacile, si è tolto la vita nella notte di Halloween. Teatro del dramma, la chiesa Beata Vergine delle Grazie, accanto al cimitero

Universitario si suicida, ma prima avverte il 118 per poter donare gli organi. Marco Coan, 22 anni di Sacile, si è tolto la vita nella notte di Halloween. Teatro del dramma, la chiesa Beata Vergine delle Grazie, accanto al cimitero. Il giovane ha raggiunto Cison intorno alla mezzanotte.
«Ho scelto questa zona perché mi piace molto - ha scritto nella lettera di addio ai genitori - andavo spesso in bicicletta. E’ una terra baciata da Dio». Si è recato alla chiesa. Davanti c’è una loggia con tre archi. Coan ha assicurato la corda al muretto sotto l’arco centrale. Ha messo un cartone tra la corda e lo spigolo del muro perché la fune non si tagliasse. Si è seduto sul muro e ha infilato con cura il cappio al collo. Poi ha telefonato al 118 avvertendo del suo gesto estremo. Lo ha fatto perché i sanitari potessero arrivare in tempo per espiantargli gli organi. La telefonata è arrivata all’ambulanza della Castelmonte alle 0.35. Chiusa la chiamata Marco, per essere sicuro di morire, si è piantato un coltello nell’addome. Quindi si è lasciato cadere nei sei metri di vuoto davanti al loggiato.
Lo hanno trovato appeso alla corda, a due metri dal suolo, davanti al monumento ai caduti. Era ormai senza vita. Ad ucciderlo è stato il cappio. Attaccato alla corda, il giovane ha lasciato un biglietto dove confermava la sua volontà di donare gli organi. Sul posto, oltre all’ambulanza, i carabinieri e i vigili del fuoco.
Un suicidio compiuto con lucidità e premeditazione. Il ventiduenne ne ha spiegato i motivi in una lettera di tre pagine scritta al computer. E’ indirizzata al padre Gabriele e alla mamma infermiera, oltre a parenti e amici. Ha scritto di suo pugno anche un testamento, indicando a chi lasciare le sue cose. I documenti sono stati trovati da un familiare. «Carissimi mamma e papà - si legge nelle prime righe dell’addio - ho scelto di studiare economia, ma il mio sogno era di fare medicina. La studiavo di nascosto». Nella lettera ha anche citato la rottura, due mesi fa, con la fidanzata Chiara, diciannovenne di Cison. La scelta del luogo, dunque, potrebbe essere legata proprio a lei.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video