Precipita con l'amica e muore

Un’altra tragedia della montagna, la seconda in pochi giorni. Ieri pomeriggio, in Cadore, ha perso la vita precipitando durante un’escursione Loreta Vello (nella foto), 50 anni di Volpago. Gravissima un’amica, Maria Quaggiotto, 48 anni di Montebelluna. Entrambe facevano parte del coro Ars Canendi di San Vito e oggi avrebbero dovuto esibirsi al rifugio Chiggiato. La tragedia sul sentiero che dal rifugio Baion porta al Chiggiato. Le due donne, precipitate per 30 metri, lo stavano percorrendo con il gruppo del coro.
I soccorsi in elicottero
I soccorsi in elicottero
Tragedia della montagna nel Bellunese. Ieri pomeriggio due donne sono scivolate e precipitate per 30 metri dal sentiero 262 che, nel gruppo delle Marmorine, in Cadore, porta dal rifugio Bajon al Chiggiato. Loreta Vello, 50 anni, è morta. Maria Quaggiotto è in condizioni disperate. Residente a Montebelluna, 48 anni, è stata portata all’ospedale San Martino di Belluno dove è ricoverata in condizioni gravissime nel reparto rianimazione. La prognosi è riservata.


Le due donne facevano parte di una comitiva di coristi e parenti dell’Accademia trevigiana Ars Canendi, ensemble vocale di San Vito di Altivole. Maria Quaggiotto, in Sandre, è sposata con uno dei coristi del gruppo. Questa mattina il coro avrebbero dovuto tenere un concerto al rifugio Chiggiato, nel Cadore. Esibizione che, ovviamente, è stata annullata. Una parte della comitiva si trovava già al Chiggiato. Un’altra, una trentina di persone in tutto, aveva invece deciso di salire dal fondovalle e, dal rifugio Bajon, di arrivare al Chiggiato percorrendo il sentiero 262. Un sentiero che gli esperti non ritengono difficile e che, da un rifugio all’altro, si percorre in circa un paio d’ore. Ci sono però un paio di punti, brevi, ma di una certa difficoltà, contrassegnati da alcuni passaggi attrezzati, ferrate, che vanno percorsi con attenzione. Sono punti esposti.


La tragedia è accaduta sotto forcella Peronat, a 1920 metri di quota. Per cause ancora in corso di accertmento le due donne hanno perso l’appiglio e sono cadute nel vuoto. Gli altri componenti del gruppo hanno subito lanciato l’allarme. In quota si sono portati gli uomini del soccorso alpino di Pieve di Cadore e l’elicottero del Suem con i sanitari che hanno proceduto alle operazioni di recupero del corpo di Loreta Vello. Intorno alle 16, Maria Quaggiotto, prima di essere caricata sull’elicottero, è stata intubata sul posto. Le sue condizioni sono apparse subito molti gravi per le gravissime ferite e i traumi riportati nel volo di una trentina di metri. Sconvolti i componenti del gruppo che hanno assistito, impotenti, alla tragedia. Nessuno sa capacitarsi di come le due donne possano aver perso l’appiglio precipitando nel vuoto.


Sotto shock anche gli altri coristi e parenti che attendevano gli amici al rifugio Chiggiato. Tutti sono ripartiti alla volta del trevigiano nel tardo pomeriggio. I coristi del gruppo di Altivole San Vito sono conosciuti al rifugio cadorino. Altre volte erano saliti in quota per cantare.


La gestrice del rifugio, Anna Palatini, non sa trattenere l’emozione. «Certo che conoscevo le signore. Erano state qui altre volte. Non riesco proprio a capire come possa essere successa una tragedia del genere. Sono veramente sconvolta. E pensare che domani mattina (questa mattina per chi legge, n.d.r.) avrebbero dovuto cantare proprio qui al rifugio». La squadra del soccorso alpino di Pieve di Cadore intervenuta sul posto, dopo aver recuperato il corpo di Loreta Vello, ha ottenuto il nulla osta della magistratura per la rimozione. La salma della donna è stata così portata a valle dall’elicottero del Suem fino a Belluno dove è stata ricomposta all’ospedale San Martino.

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