Pedemontana, si parte davvero: fine lavori prevista nel 2015

Pedemontana Veneta alla stretta finale, dopo sette anni di durissimi scontri legali e malgrado l'opposizione al tracciato di molti comuni. A gironi il commissario delegato Silvano Vernizzi attende la firma del decreto di approvazione del progetto definitivo, realizzato dal Consorzio Stabile Sis Itinere Infraestructuras
L’ad Silvano Vernizzi è ottimista
L’ad Silvano Vernizzi è ottimista
TREVISO
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Una striscia d'asfalto lunga 95 chilometri (tanti separano i "capolinea" di Spresiano e Montecchio Maggiore) destinata ad abbattere i tempi di concorrenza dell'asse Montebelluna-Bassano, una delle aree più industrializzate, inquinate e trafficate d'Italia. La superstrada Pedemontana, sì, che dopo il tormentato iter comune a tutte le opere pubbliche di un qualche rilievo nel Belpaese, si avvia finalmente al decollo: a giorni, forse entro la settimana, il commissario straordinario delegato Silvano Vernizzi - ad di Veneto Strade - attende la firma del decreto di approvazione del progetto definitivo, quello avanzato dal Consorzio Stabile Sis Itinere Infraestructuras, l'Ati che si è aggiudicata l'appalto di un'opera il cui costo è stimato in 2,1 miliardi.


Tant'è, ultimata la fase di validazione e verifica del progetto (pur a fronte di un ultimo giudizio pendente al Tar del Lazio) il via libera è imminente. Alla buon'ora, verrebbe da dire alla luce dei tempi amministrativi trascorsi. Era il 2003 quando il project financing della Pedemontana fu presentato alla Regione Veneto, che l'anno successivo lo accolse dichiarandolo di pubblico interesse. Il bando e l'assegnazione dei lavori progettazione, costruzione e gestione - tuttavia - scontò una logorante controversia giudiziaria tra le due Ati concorrenti: la Sis Itinere, appunto, e la cordata di imprese costruttrici Pedemontana Veneta-Impregilo.


Era stata proprio quest'ultima, nel 2006, ad aggiudicarsi l'appalto (approvato dal Cipe nello stesso), suscitando l'immediato ricorso di Sis Itinere: bocciato in prima istanza dal Tar e accolto invece dal Consiglio di Stato con una sentenza (marzo 2009) che imponeva alla Regione Veneto di assegnare la concessione alla Sis, atto puntualmente eseguito da Vernizzi, anche alla luce dei motivi di urgenza sanciti dal Governo.


Insomma, salvo ostacoli dell'ultima ora, l'apertura dei cantieri è imminente. Il tracciato rappresenta il passaggio a nord del fatidico Corridoio V e realizza un percorso parallelo all'A4, innestandosi all'altezza della A28. Attraverserà trenta comuni, 13 trevigiani, gli altri vicentini, coinvolgendo una popolazione complessiva che sfiora il milione di unità.


Tempi di realizzazione? L'ipotesi più ottimistica parla del 2015 ma uno slittamento è più che realistico anche se i costruttori, beneficiari della gestione, sono impegnati ad accelerare il completamento per conseguire un ritorno d'investimento (il contributo dello Stato non supera i 173 milioni, il resto è capitale privato). Morale della favola: tra cinque-sei anni la tratta Bassano-Montebelluna sarà percorribile in 20 minuti rispetto ai 40-50 attuali. Almeno, si spera.
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