Patto veneto tra Comuni e imprese per uscire dalla crisi economica
VICENZA.
Semplificazione, piano casa e patto di stabilità regionale tra i punti di partenza. Sono stati delineati ieri all'incontro tra Anciveneto, sindaci delle città capoluogo del Veneto e le associazioni di categoria. L'imperativo è stimolare la crescita. La modalità è procedere assieme, adesso che sono stati definiti i punti chiave. Piena convergenza tra categorie e amministratori su molte delle questioni portate avanti, nelle ultime settimane, dalla stessa Anciveneto: per esempio su un patto di stabilità su base regionale, che permetta di impiegare le risorse a disposizione. Emblematica a riguardo la battuta di apertura del sindaco di Vicenza Achille Variati, nell'auspicio di un allentamento dei lacci: «Si rischia di morire di fame con le dispense piene». Il presidente di Anciveneto Giorgio Dal Negro, presente assieme al vicepresidente dell'Associazione Pier Antonio Tomasi ha precisato: «E' un nostro cavallo di battaglia. La Regione Veneto sta già venendo incontro alle nostre richieste sul patto di stabilità regionale, con la messa a disposizione di 35 milioni di euro per le municipalità». Massima sobrietà nella gestione delle risorse pubbliche, semplificazione burocratica, visto che per portare a termine molte opere pubbliche non basta un mandato. Fondamentale è il funzionamento degli sportelli unici delle attività produttive, oltre alle liberalizzazioni di immobili e aziende pubbliche, alle agevolazione di una filiera territoriale, a una tassazione meno invasiva, a maggior ragione per il fatto che costituisce l'80 per cento dell'entrate della manovra. Non manca l'accento sul Piano casa, da applicare in maniera unitaria secondo le nuove disposizioni della Regione, come auspicato dall'Anci regionale in un recente convegno a Rubano (Pd). Dal varo della prima versione nel 2009 sono state fatte circa 25mila domande nella nostra regione, per una media di 40mila euro. Soddisfatti i presenti. Non solo i vertici dell'Associazione dei Comuni Veneti ma anche le delegazioni delle città capoluogo di provincia del Veneto, il cui appoggio sarà molto rilevante nel far valere le istanze. All'appuntamento di ieri erano presenti i sindaci di Belluno Antonio Prade e di Rovigo Bruno Piva e l'assessore del Comune di Padova Andrea Micalizzi in rappresentanza di tutti i Comuni capoluogo. «Noi non abbiamo interessi - ha concluso Dal Negro - ma abbiamo passione. E la vogliamo mettere in campo per fare meglio quello che sappiamo già fare, nel nome della fascia tricolore portata dall'Anci, senza divisioni politiche, ma con l'unico scopo di risolvere insieme i problemi di un territorio e del Paese». Per le categorie economiche e produttive del territorio hanno partecipato Nicola De Gaspari di Confindustria Veneto, Marco Meloncelli di Confindustria Vicenza, Enrico Ramazzina di Ance Veneto, Renzo Genovese della Cna e della piccola e media impresa, Paolo Maran dell'Unione regionale commercio, Confcommercio e Fipe Veneto, Vincenzo Tamborra di Confesercenti Vicenza, Daniele Toniolo, presidente di Cia, Franco Mendo di Coldiretti, Alberto Chiodi, di Confcoperative, Maurizio Vianello, di Confturismo e Faita, Nicola Sartorello di Federalberghi.
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