Parte della Marca la vendemmia 2008

È una vendemmia in leggero calo, quella che sta per iniziare nella Marca. Se tra gli addetti ai lavori si respira una certa soddisfazione, c’è anche rimpianto per le iniziali previsioni di un incremento che, al momento della fioritura, era stato stimato intorno al 15 - 20%. Le piogge insistenti per buona parte dell’estate, le grandinate nel Valdobbiadenese e nel Felettano, e soprattutto la peronospora, una malattia della vite favorita proprio dal microclima umido, hanno gradualmente riportato l’annata alla normalità.
VENDEMMIA SIMBOLO epa01446455 A grap picker empties his basket of white grapes in a vineyard of Rivesaltes, France, 14 August 2008, on the opening grape harvest of France. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO
VENDEMMIA SIMBOLO epa01446455 A grap picker empties his basket of white grapes in a vineyard of Rivesaltes, France, 14 August 2008, on the opening grape harvest of France. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO
«E’ un’annata in linea con quella dell’anno passato - anticipa il direttore del Consorzio di Tutela Prosecco Conegliano-Valdobbiadene, Giancarlo Vettorello - un’annata difficile per i viticoltori che hanno dovuto affrontare non poche avversità atmosferiche. Il prosecco verrà vendemmiato 15 giorni dopo rispetto allo scorso anno, vale a dire a metà settembre, ma anche qui si torna ad una vendemmia normale». Il Prosecco doc andrà ad attestarsi intorno ai 57 milioni di bottiglie prodotte, 17 milioni delle quali andranno all’estero, per un giro d’affari che, complessivamente, andrà a sfiorare i 400 milioni di euro. In provincia di Treviso si stima comunque che ci sarà un pur piccolo calo della produzione rispetto al 2007. Non più i 4 milioni e 220 mila quintali d’uva dello scorso anno, ma circa 100 mila quintali in meno: un dato comunque confortante se si pensa che le province di Rovigo e Vicenza arretrano la produzione del 10%, ma c’è Verona che invece cresce del 10% attestando così la produzione veneta in leggera crescita rispetto a quella dello scorso anno, che ha sfiorato gli 11 milioni di quintali d’uva. «Per la provincia di Treviso non sono previsti grandi scostamenti di produzione rispetto allo scorso anno, ci sarà forse un leggero calo - conferma il professor Antonio Calò, dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano - c’è stata la pioggia e un po’ di grandine, ma un settembre fresco e con buone escursioni termiche può sicuramente permettere un buon recupero della qualità». «Avremo un incremento di circa il 5% della produzione anche grazie all’entrata in produzione di nuovi impianti - afferma invece il neo presidente del Consorzio Piave doc Antonio Bonotto - la vendemmia del pinot grigio, in qualche caso, è già iniziata in questi giorni, ma da lunedì prossimo si comincerà un pò in tutta l’area della doc. La qualità è in netto recupero rispetto alla situazione riscontrata a giugno come abbiamo potuto riscontrare dalle prime vendemmie». Con la produzione in leggera crescita, la zona del Consorzio Piave doc si attesterà anche quat’anno intorno al milione e 800 mila ettolitri di vino, dei quali 180 mila ettolitri a denominazione di origine controllata, prevalentemente Merlot, Cabernet e Raboso. Due le novità nella Piave doc: la prima vendemmia del Carmenere e la prima vinificazione del Raboso Piave Superiore. «Il Carmenere è una vecchia varietà che da noi veniva confusa con il Cabernet Franc - spiega Antonio Bonotto - e che, individuata una decina di anni fa, nel 2008 ha chiuso l’iter per avere il Carmenere Piave doc. Poi il riconoscimento di uno specifico disciplinare per il Raboso Piave Superiore permetterà di esprimere proprio dal 2008 la qualità assoluta di questo nostro vino».

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