Non lo pagano, fa sciopero della fame
Terzo giorno di sciopero della fame per Matteo Portaluppi (foto), titolare della «Gobbo Servizi», piccola azienda di trasporti. Lavora per conto degli enti pubblici, ma a causa del ritardo nei pagamenti - un ritardo a catena che porta fino alla Regione - non riesce più a pagare contributi e stipendi ai propri dipendenti

TESSERA (VENEZIA).
Da lunedì mattina non mangia, si è concesso al massimo un paio di cioccolate annacquate alla macchinetta della ditta Brusutti di Tessera, dove sta praticando lo sciopero della fame per protestare contro la società che non gli corrisponde quanto dovuto per un servizio effettuato a febbraio. Matteo Portalupi è titolare della Gobbo Servizi di Badoere, dove abita. Una delle tante storie di artigiani «strozzati» dal mancato o ritardato pagamento da parte dei committenti.
Da 7 anni Portalupi gestisce l’attività di famiglia che effettua trasporto pubblico locale per La Marca come per altre società. Lunedì si è piazzato negli uffici della Brusutti ed ha passato la notte in uno dei pulmini navetta, nel parcheggio. Si è fatto portare il cambio di vestiario da amici e alle 21 si è coricato nei sedili in fondo al pulmino. Con sé ha il pc portatile e il telefonino, che gli servono per mandare avanti il lavoro, dal momento che ha sotto di sé dipendenti che continuano ad effettuare le corse da Zerobranco a Castelfranco. Il denaro di Brusutti gli serve per pagare i contributi ai suoi 4 dipendenti, che avanzano a loro volta 14 mila euro e attendono da una settimana l’ultimo stipendio.
Denaro che la Gobbo non ha, perché avanza, come altri trasportatori, ben 115 mila euro dalla Provincia di Treviso (corrispettivo del trasporto pubblico effettuato da gennaio a maggio) che a sua volta li attende dalla Regione. Ieri mattina gli è arrivata la metà del pagamento della Brusutti: 7.571 euro, ne avanza altri 9 mila. «Fintanto che non li vedrò - spiega - da qua non levo le tende. Sono deciso a proseguire la mia protesta, altrimenti cosa andrò a dire ai miei dipendenti?».
Anche ieri ha bevuto solo qualche bibita dal distributore automatico della ditta. I dipendenti di Brusutti srl sono dalla sua parte mentre un lavoratore della Gobbo è arrivato da Badoere per portargli la sua solidarietà. Una volta che avrà ottenuto quanto gli spetta, la sua protesta continuerà. «Andrò a presidiare Palazzo Ferro-Fini - spiega - per me e per tutte le attività che sono messe in ginocchio dalla Regione che stanzia i finanziamenti ogni anno più tardi». «Una parte del denaro gli è stata versata stamattina (ieri ndr) - chiarisce Valter Varotto, di Atvo, che gestisce i pagamenti di Brusutti, di cui possiede il 66,5% - i rimanenti 9.388 entro qualche giorno. È un ritardo che tutti subiamo, noi non abbiamo ancora incassato i soldi da chi ha richiesto il servizio e cioè Trenitalia, senza contare che aspettiamo quasi 70mila € dalla Provincia e per questo abbiamo dovuto ricorrere ai fidi».
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