«Non dovete più fare l’Ombralonga»
Lettera aperta del comitato: non è una festa, sull'alcol serve attenzione
«Nonsoloombre» contro «Ombralonga». Scatta la prima operazione di critica alla maratona del vino di ottobre del neo-costituito comitato. Già il nome, «Nonsoloombre», rivela il programma: aprire la visuale culturale della città. La presentazione arriva con una lettera inviata a tutte le autorità cittadine, comprese le forze dell'ordine e le autorità religiose. Vi si contestano punto per punto i luoghi comuni a favore di Ombralonga, ideata da Luigi Gazzotti, alla massa di visitatori soprattutto giovani alla salvaguardia delle tradizioni locali, all'incremento turistico. Così il comitato spiega un punto di vista che stronca «Ombralonga».
La presidente Lucia Bonemazzi, insegnante nonché ex assessore alla cultura con la giunta del sindaco Dc Gagliardi, sottolinea il carattere civico del comitato aperto al confronto anche con l'amministrazione. Con lei una ventina di persone, tra le quali molti insegnanti, medici, professionisti, esperti di diritto. Hanno già dato l'adesione personale Luigi Colusso medico, ex direttore del Sert, la maestra Luisa Tosi, il presidente del Cai Secco. «Non è un'iniziativa contro il vino - sottolinea la presidente Bonemazzi - ma per la città. Già nel nome «Ombralonga» ovvero lunga assunzione di ombre, non può esserci né la qualità del vino né la salute delle persone, tanto meno l'educazione dei giovani». Nella lettera il Comitato «Nonsoloombre» inizia col ricordare, nell'ultima edizione di «Ombralonga» l'aggressione al comandante dei vigili.
«Ci chiediamo - scrive - quale progetto culturale quale mentalità e quale senso di appartenenza o accoglienza si instaura con i numerosi visitatori, soprattutto giovani, richiamati dalla manifestazione. Sappiamo tutti che coloro che amano veramente la loro città in quella circostanza la evitano, se ne vergognano, se ne allontanano con disgusto. Rimangono gli «altri», tanti e sempre meno sobri. Quelli che non reggono l'alcol hanno bisogno di ambulanze e protezione civile, insozzano e danneggiano luoghi pubblici e privati. Dov'è il divertimento? Dov'è la festa? E la coerenza con la battaglia contro l'alcol». Si sottolinea poi la differenza, a proposito di tradizione, tra «l'ombralonga» e «l'ombretta».
«La qualità - dice Bonemazzi a proposito - non va a braccetto della quantità. Lo sanno anche i sommelier e lo sapevano le nostre famiglie dove «l'ombretta» suggellava gli eventi importanti e gioiosi». Poi c'è il capitolo turistico. «Dov'è la riscoperta della bellezza ambientale e monumentale della città? - si legge nella lettera - già l'anno scorso si è dovuto ricorrere ad una guardia armata a tutela degli edifici dell'università. Che ne sarà se dovranno essere tutelati anche altri monumenti ed edifici, o riparati sfregi e danni? E chi paga? Perché creare emergenze da fronteggiare?». Infine il capitolo sui giovani e la sicurezza stradale. Il documento cita la Carta europea sull'Alcol dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
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