«No a facili trionfalismi Le soluzioni ai problemi contano più dei nomi»

INTESA Andrea Tomat con Andrea Riello. A sinistra Luigi Brugnaro
INTESA Andrea Tomat con Andrea Riello. A sinistra Luigi Brugnaro
 VENEZIA.
«Nicola Tognana è stato candidato alla presidenza di Confindustria, ad Andrea (Riello, ndr), almeno fin qui, è stato, invece, affidato un mandato per esplorare la possibilità di candidarsi». Luigi Brugnaro, presidente di Confindustria Venezia, dice di non gradire «i facili trionfalismi» e mette i puntini sulle "i" del mandato che Confindustria Veneto ha affidato (all'unanimità) all'imprenditore veronese. Tutto questo mentre dal Friuli Venezia Giulia arriva un'apertura ufficiale. «Andremo ovviamente a sostenere un'eventuale cadidatura di Riello» dice Alessandro Calligaris, guida dei confindustriali friulani e giuliani.
 Per Brugnaro, però, deve essere chiaro che «in questo momento, in modo particolare, alle imprese interessa che Confindustria discuta concretamente del futuro di questo Paese, poco importano i nomi». Il leader degli industriali veneziani circoscrive, quindi, il raggio d'azione dell'investitura che Riello ha ricevuto. «Penso sia un segnale importante quello che è arrivato dalla nostra associazione regionale - dice - che ha affidato a un giovane la possibilità di dare un contributo alla riflessione sulle condizioni in cui versano la nostra economia e il Paese e sulle soluzioni per farvi fronte. Sarà poi Riello a verificare se questo mandato può sfociare in una sua candidatura». Anche perché, precisa il patron di Umana, «io non sono per i trionfalismi». «Il Veneto - riprende - non è la terra santa delle imprese. Abbiamo le nostre qualità e altri ne hanno di differenti. Noi dobbiamo essere a disposizione di tutti con umiltà» puntualizza Brugnaro sulla corsa di Riello per il post Marcegaglia.  Il presidente degli industriali veneziani ricorda che «Confindustria è l'ultimo esempio di democrazia partecipativa: si discute e poi si arriva a una sintesi». Insomma, anche in mancanza, ancora, di candidature ufficiali par di capire che in Laguna l'idea sia quella di evitare cruenti testa a testa. Così come accadde nell'elezione che portò Luca Cordero di Montezemolo alla guida di viale dell'Astronomia dopo aver piegato la resistenza del trevigiano Tognana.  Allora la sfida era tra piccola e grande impresa. Quella per il post Marcegaglia, invece, pare profilarsi come dualismo tra la confindustria dei grandi gruppi pubblici e quella del manifatturiero. «Non vedo questo dualismo - replica, però, Brugnaro -. Ci sono, certo, mercati diversi, ma la cosa importante è il rispetto delle regole e l'onestà. Il rinnovo turbolento di Venezia? Io mi sento di rappresentare tutti gli imprenditori veneziani».  Sul mandato affidato a Riello, infine, è intervenuta anche Rosanna Filippin, del Pd Veneto. «Il sistema dell'impresa veneta ha i numeri per esprimere una candidatura autorevole alla guida di Confindustria, è un bene che un veneto sia in campo».

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