«Nessuna Intesa» Nuovo blitz dei soci a Veneto Banca
Manifestazione degli azionisti del comitato “don Torta” con operazioni da pochi euro nella sede di Montebelluna

Ferrazza Montebelluna protesta davanti alla filiale di Veneto Banca Loris Mazzorato non lasciato entrare
MONTEBELLUNA. Sono arrivati verso le 10.30, hanno indossato le magliette con scritto: "Per i soci niente INTESA" e sulla schiena "Il Veneto resiste", si sono presentati alle casse per aprire un conto corrente intestato al coordinamento "don Torta" e hanno cominciato a fare bonifici di pochi euro, quindi hanno tirato fuori i cartelli di protesta e si sono piazzati nell'atrio della filiale di Montebelluna di Veneto Banca decisi a rimanere lì finchè non fosse arrivato un dirigente di Banca Intesa SanPaolo ad assicurare loro che avranno dei ristori per quanto perduto con le azioni di Veneto Banca. Un blitz a sorpresa quello di decine di soci di Veneto Banca, cominciato alle 10,30 e proseguito fin quasi alle 14, dopo che è arrivato il sindaco Marzio Favero a portare la sua solidarietà, e dopo che è stato garantito che al pomeriggio ci sarebbe stato un faccia a faccia con un dirigente locale per concordare un successivo incontro con i vertici della banca a Milano.
Alle 10,30 il blitz tra la sorpresa dei dipendenti e dei clienti che si trovavano a quell'ora nella filiale di Montebelluna, erano una cinquantina i soci che protestavano, guidati da Walter Baseggio, il presidente dell'associazione "Primo soccorso ai risparmiatori" e dall'ex sindaco di Resana Loris Mazzorato col suo consueto cartello: "Sono rimasto in mutande". Cartelli durissimi i loro giocando sui nomi Intesa e San Paolo: "S. Paolo banchiere ce l'ha messo nel sedere", "S. Paolo ha folgorato il Veneto sulla via di...Montebelluna", "Dai X Comandamenti. VII non rubare. Vale anche per S. Paolo".
Scattato l'allarme, in pochi minuti in Veneto Banca sono arrivati i carabinieri di Montebelluna e successivamente alcuni funzionari della Questura mentre alla porta d'ingresso veniva messa una guardia giurata a filtrare gli ingressi e tenere fuori telecamere e macchine fotografiche. Veniva annunciato l'arrivo di un dirigente di Intesa da lì a un'ora, mai arrivato. Soci decisi a rimanere sul posto e a promettere picchetti davanti alle filiali della zona ogni mattina con invito ai clienti a chiudere i conti correnti se non fossero rimborsati di quanto avevano perso con le azioni. Era tutta gente che aveva visto diventare carta straccia quello che pensava fosse un tesoretto più o meno cospicuo sotto forma di azioni di Veneto Banca. Ed erano decisi a non mollare, nemmeno alle 13.20, ora di chiusura della filiale per la pausa pranzo. Chiusura che è avvenuta con cinque minuti di anticipo e che ha fregato Loris Mazzorato, uscito poco prima per andare a bere qualcosa al bar e quindi rimasto fuori. Ma tutti gli altri dentro. Alla fine è arrivato il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, che ha raccontato loro di aver incontrato i vertici di Intesa e aver raccomandato che anche la banca facesse pressioni per modificare il decreto del governo in modo da prevedere rimborsi per i soci con una parte dei crediti deteriorati che saranno recuperati.
«Ho spiegato a Intesa che è interesse anche loro - ha detto il sindaco - perché queste persone non facevano investimento, ma risparmio, sono clienti della banca e deve essere stabilito con loro un rapporto di fiducia se non vogliono perderli». E dopo il discorso del sindaco sono usciti tutti, con la promessa di un incontro. «Al pomeriggio mi vedrò con un dirigente locale per concordare un incontro con i vertici a Milano - spiega Walter Baseggio - In tale incontro chiederemo che siano previsti ristori per i soci, altrimenti faremo ogni mattina picchetti davanti alle filiali della zona invitando tutti i clienti a chiudere i conti correnti».
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