Mogliano. Assalto allo Yacht & Co, ferito il titolare
Misteriosa spedizione punitiva all’azienda che commercializza imbarcazione da diporto. Tre sconosciuti, armati di mazze, hanno fatto irruzione nella sede devastandola. Il titolare è stato spintonato contro i vetri

La vetrata del cantiere Yacht & Co. infranta da un commando di banditi armati di mazza
MOGLIANO. Sono arrivati in macchina, velocissimi, poi hanno scatenato il finimondo tra uffici e vetrine dello Yatch & Co. di via Giotto di Zerman. Erano tre. Secondo la prima ricostruzione tutti italiani. Hanno preso a mazzate le vetrate del negozio, distrutto un espositore, gettato a terra materiale e picchiato il titolare, Simone Zampieri. Poi sono scappati.
Ha tutti i connotati di una vera e propria spedizione punitiva quanto accaduto ieri sera alle 19.20 nel cantiere nautico ubicato nella zona industriale alle porte di Mogliano, vicino al casello del Passante. Rapidità, ma soprattutto violenza.
I tre uomini sono arrivati a bordo di una Audi A4 nera. Sono piombati dentro gli uffici che affacciano sul piazzale ed hanno cominciato a urlare. Chi era fuori racconta di un trambusto inaudito, di grida. Chi era dentro racconta tutto con difficoltà. A distanza di due ore dal raid è ancora spaventato. L'unica cosa che riesce a riferire è che tutti e tre erano italiani, o almeno «sembravano italiani, dalle parole». Quelle pronunciate contro il titolare, ma anche per spaventare i tre dipendenti a lavoro con lui.
Lo Yatch & Co. aperto tre anni fa, è specializzato nella realizzazione e manutenzione di piccoli natanti. Barche a motore che il titolare Simone Zampieri disegna e testa di persona. Un'azienda da record, secondo quanto riportano i siti specializzati. Piccola, ma di successo.
I tre non guardano in faccia nessuno. Sono armati di mazza e tra le urla spaccano tutto. Distruggono una vetrina che espone depliant e piccoli oggetti di nautica, si accaniscono contro gli arredi, poi puntano le vetrate nel negozio. I colpi rimbombano in tutta la zona industriale. Il vetro non crolla ma si crepa. Mentre uno spacca, gli altri se la prendono con i dipendenti ma sopratutto con il titolare che viene picchiato e poi lasciato lì, sul posto. Incredulo e spaventato come tutti gli altri.
Distrutto tutto i tre scappano via. Escono dal locale in fretta, lasciandosi dietro solo vetri rotti e paura. Risalgono a bordo dell'Audi lasciata a porte aperte davanti alla ditta e scappano in un lampo. Sgommano tra i capannoni della zona industriale fino a imboccare la provinciale, da lì si dileguano. Forse imboccano il Passante, forse si perdono per i campi. L'allarme è immediato, ma nessuno nel caos generale è riuscito a intercettare il numero di targa e la ricerca dei carabinieri di Treviso si fa subito complicata. Sul posto, i militari della Compagnia del capoluogo cercano di ricostruire l'accaduto affidandosi alle testimonianze dei presenti e a quelle delle persone che si trovavano nei dintorni. Il titolare nel frattempo viene portato in ospedale. I malviventi l'hanno colpito al volto, ma non è grave.
Se non è un avvertimento è una punizione. E qualcuno nel negozio lo dice. «Forse vendiamo troppo, forse siamo troppo forti sul mercato». Ipotesi pericolose. Di certo si sono fatti notare.
Come e perché saranno le indagini dei militari dell'Arma a definirlo. Ieri dipendenti e titolare sono stati sentiti, per quanto possibile, per tentare di inquadrare la vicenda.
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