Migliaia di bellunesi ancora privi dell’acqua potabile
BELLUNO
Migliaia di persone senza acqua potabile: a Feltre, in qualche zona di Belluno, in larga parte della zona alta del Bellunese. I dati precisi non ci sono ancora perché l’Usl sta facendo i campionamenti giorno per giorno, nelle zone dove può arrivare e dove la viabilità funziona. E dunque anche se le opere di presa sono a posto, in realtà i sindaci non sanno ancora se l’acqua che esce dai rubinetti sia potabile oppure no.
Fin dal primo momento di questa grande crisi, il prefetto di Belluno Francesco Esposito aveva diffuso una nota per consigliare comunque, in via precauzionale, la bollitura dell’acqua «per almeno cinque minuti» a scopo alimentare. Poi sono arrivate le prime analisi dell’Usl che hanno dato il via libera all’uso dell’acqua in alcuni comuni, inserendo anche Belluno, anche se ora si sa che nella zona di Sois la potabilità ancora non c’è.
Quel che è certo in questo momento è che gli ospedali di Feltre, Agordo e Pieve di Cadore non hanno acqua potabile. L’Usl ha messo in atto una serie di pratiche per sopperire a questo problema, con la presenza di autobotti, ad esempio ad Agordo nei giorni scorsi (con il mezzo dei vigili del fuoco). Acqua in bottiglia nei reparti, materiale usa e getta nelle cucine, boccioni d’acqua per rifornire le macchinette del caffè. Negli ospedali ci sono ovunque cartelli con la scritta acqua non potabile, rivolta soprattutto ai visitatori.
I sindaci navigano a vista. Dall’Agordino, una delle zone più colpite dall’alluvione, arrivano notizie diverse. Spiega Sisto Da Roit, sindaco di Agordo: «L’acqua è garantita per tutti, anche grazie all’intervento dei volontari sulla tubazione di Val di Frela. Dopo un sopralluogo del Bim Gsp è migliorata la pressione nella zona di Parech. Le prime analisi ci dicono che l’acqua non è potabile, per cui si consiglia ancora di bollire l’acqua prima di berla».
Bruno Zanvit, di Voltago, non ha in mano le analisi e quindi non può dire nulla ai sui cittadini: «Abbiamo controllato le prese, senza riscontrare anomalie». Stesso discorso da Sirio De Biasio ad Alleghe, tutti in attesa di un comunicato ufficiale di Bim e Usl. Poi c’è il caso di Rocca Pietore, dove l’acquedotto è stato gravemente danneggiato dall’alluvione. Lì sono attive tre autocisterne con ampia capacità di erogare acqua potabile. Rimane ancora ostruita la tubazione da Sottoguda a Caprile e si sta lavorando per ripulirla ma servirà tempo.
Al momento le analisi dell’Usl dicono che sono solo cinque i comuni in cui l’acqua è potabile in tutto il territorio comunale: si tratta di Soverzene, Ponte nelle Alpi, Vigo, Lozzo e Lorenzago. In tutti gli altri o la potabilità è parziale oppure l’acqua non è potabile. Si consiglia, dunque, sempre di bollirla per usarla a fini alimentari.
L’Usl sta procedendo con i campionamenti. Ne effettua una ventina al giorno, sui 357 punti dedicati a questa operazione. Le analisi richiedono due o tre giorni per poter comunicare i risultati. —
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