Marocchino espulso a Treviso: "Aveva minacciato Gentilini"
Un marocchino di 24 anni e' stato individuato come l'autore delle minacce di morte che erano pervenute al vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, dopo il duro discorso contro le moschee tenuto alla Festa della Lega, a Venezia, nel settembre dello scorso anno. Il giovane marocchino è stato quindi espulso.

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Al marocchino è stato ritirato il permesso di soggiorno per pericolosità sociale, dopo di che è stato espulso e rimpatriato. ''E' stato eliminato un potenziale pericolo nei confronti del vicesindaco - ha dichiarato all'ANSA il questore di Treviso,Carmine Damiano - grazie ad un certosino lavoro di indagine e ad un'attenta attivita' di intelligence della polizia di Stato''. Secondo quanto reso noto dal questore, l'area di appartenenza dell'autore delle minacce è quella dell'Islam radicale, già individuata nel novembre scorso. L'attenzione degli investigatori si era focalizzata verso alcuni immigrati, che sono stati pedinati per mesi. L'indagine si era quindi concentrata su un cittadino marocchino di 24 anni, da qualche tempo uscito dal carcere, dove era finito per una condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione per tentato omicidio. Dagli accertamenti svolti, il giovane (secondo la questura, parente di un imam del trevigiano) aveva manifestato l'intenzione di fare gesti anche clamorosi contro Gentilini, pronunciando frasi come ''Gliela faremo pagare''. E' stato invece bloccato venerdì sera e, grazie all'accelerazione delle pratiche resa possibile dal Consolato del Marocco di Bologna, portato all'aeroporto di Fiumicino e sbarcato Casablanca.
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