Precipita per cento metri nel Longaronese: muore appassionato di montagna

Paolo Foppa, 65 anni, era uscito per un’escursione tra Pian de Fontana e il Pramperet. I familiari preoccupati per non averlo visto rientrare hanno lanciato l’allarme alle 22.30 di martedì 7 ottobre. Il corpo senza vita è stato ritrovato la mattina di mercoledì 8

Francesco Saltini
Una squadra del Soccorso alpino
Una squadra del Soccorso alpino

Un appassionato di montagna, quella vera, selvatica, lontana dai grandi flussi del turismo. Questo era Paolo Foppa, 65 anni, ex dipendente Enel, in pensione da qualche anno. È morto mentre faceva quello che più gli piaceva fare: girare tra le cime del Parco nazionale Dolomiti bellunesi. La sua passione.

Paolo Foppa, aveva 65 anni
Paolo Foppa, aveva 65 anni

Il suo corpo senza vita è stato avvistato ieri mattina dall’elicottero della Guardia di Finanza in un canalone delle Cime dei Bachet, nel gruppo della Schiara, e recuperato dagli uomini del Soccorso Alpino. Era precipitato per cento metri nella giornata di martedì, mentre affrontava in solitaria un’escursione impegnativa tra Pian de Fontana e il Pramperet, nell’area longaronese del Parco.
Ma andiamo con ordine. L’allarme per la ricerca persona scatta alle 22.30 di martedì 7 ottobre, quando i familiari di Paolo Foppa allertano il Soccorso alpino di Longarone. Sono molto preoccupati: del loro caro, uscito di prima mattina per uno dei consueti giri in montagna , non avevano più notizie. Il suo telefono squilla a vuoto.
Paolo Foppa, come ogni esperto di montagna, aveva lasciato scritto il suo percorso: sarebbe passato o dalle Cime dei Bachet o per il Viaz del Tita per ritornare dalla Val Costa dei Nas o dalla Val dei Ros, lasciando la macchina in fondo alla Val del Grisol.
Subito scattano i soccorsi. La prima cosa da verificare è la presenza dell’auto nella zona segnalata nel suo biglietto: la macchina è proprio lì, in fondo alla Val Grisol.

Per collaborare nella ricerca vengono attivate le squadre del Soccorso alpino di Belluno, della Guardia di finanza di Cortina e Auronzo, i vigili del fuoco – che operano sui versanti settentrionali del Belvedere con i propri droni provvisti di Imsi Catcher (un dispositivo di intercettazione telefonica) – e i Carabinieri.
Mentre nella notte una squadra prosegue inoltrandosi verso la Costa dei Nass per vedere se per caso l’uomo avesse cercato ricovero a Casera Cazzetta, grazie all’intervento della Guardia di finanza i soccorritori risalgono all’ultima cella agganciata, che circoscrive la zona in un punto abbastanza alto, sopra i 1.700 metri di quota. Un’ulteriore conferma arriva dalla gestrice del Rifugio Pian de Fontana: Paolo Foppa, infatti, era passato al mattino verso le 9.30, dicendole che, se avesse trovato il passaggio, avrebbe risalito le Cime dei Bachet, lungo una traccia alpinistica, altrimenti avrebbe proseguito per il Viaz del Tita.

 

L'elicottero della Guardia di Finanza
L'elicottero della Guardia di Finanza

Le ricerche proseguono tutta la notte, poi alle prime luci dell’alba si alza in volo l’elicottero della Guardia di finanza dotato di Imsi Catcher, per un sorvolo con a bordo un soccorritore del Sagf e uno del Cnsas. Pochi minuti e, in uno dei canali sul versante meridionale delle Cime dei Bachet, l’equipaggio individua il corpo di Paolo Foppa a 1.900 metri di altitudine. L’uomo, con ogni probabilità, è scivolato e caduto per un centinaio di metri.
Sbarcati nelle vicinanze, i soccorritori si avvicinano e attendono l’arrivo dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, per la constatazione del decesso e la rimozione della salma, una volta ottenuto il nulla osta dalla magistratura. Il corpo viene imbarellato, recuperato con un verricello di venti metri e trasportato al campo base in zona Fiera a Longarone.
I soccorritori rimasti sul posto scendono di circa 200 metri nel canale per recuperare lo zaino e gli effetti personali dell’uomo, ruzzolati più a valle.

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