La Regione stanzia 7,85 miliardi per le Usl
E il commissariamento si allontana: accantonati 57 milioni per ripianare il deficit di bilancio

L'assessore Coletto
VENEZIA. Più soldi alle Usl «anziane» e territorialmente disagiate. E' il risultato dell'applicazione dei nuovi criteri che hanno guidato il riparto delle risorse assegnate ieri «idealmente» dalla Giunta, in attesa che si raggiunga l'accordo sul riparto nazionale, nuovamente in discussoone da oggi a Roma. Si parte dalla disponibilità 2010 con 7.857 milioni da distribuire alle aziende.
Il riparto è stato distribuito assegnando il 5% alla prevenzione, il 44% all'ospedaliera e il 51% al territorio. Tre i criteri che hanno guidato il ridisegno complessivo operato dall'assessore alla Sanità Luca Coletto e dal segretario di settore Domenico Mantoan: numero della popolazione, età e funzione (attività trasfusionali, pronto soccorso, utap...). Nel dettaglio, 7 miliardi 722 milioni 597 mila euro sono stati destinati all'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, 64 milioni alle aziende che svolgono funzioni provinciali, 43 per il fondo per i farmaci oncologici ad alto costo, 16 milioni 628 mila euro per lo sviluppo dell'assistenza primaria sul territorio, 85 milioni 759 mila euro per le attività trasfusionali (Frat).
Non solo: destinati 55 milioni per la copertura dei project financing (confermati i 12 milioni per l'Usl 8 di Asolo e i 18 per la 12 di Venezia), cui si aggiungono i 25 milioni del canone determinato dall'Azienda integrata di Verona. Sul fronte ospedaliero, per farmaceutica e specialistica, la tendenza ha visto correlare la suddivisione delle risorse ai parametri dei costi sostenuti dalle tre migliori aziende sanitarie - i costi standard «alla veneta» - unitamente alla popolazione, intesa come numero di residenti pesati per età. Cancellati, invece, i criteri di maggiorazione delle quote con riferimento alle specificità territoriali assorbiti nei nuovi parametri. E qui si gioca la vera rivoluzione: le risorse sono state distribuite in base all'età, secondo i «pesi» attribuiti dal ministero.
Quindi, gli indici di vecchiaia più alti (ovvero dove la popolazione over 65 supera i minori di 15 anni) sono stati incrociati secondo due fasce progressive (65-75 anni e over 75) con la più bassa densità abitativa. Al primo parametro è stato attribuito un peso del 75% e al secondo il 25. Per coprire le esigenze delle Usl risultate maggiormente svantaggiate da questo conteggio, sono stati stanziati 11 milioni ripartiti tra Belluno (2.387.596 euro), Feltre (3.218.914 euro), l'Usl Veneziana (1.680.567 euro), Rovigo (1.547.208 euro) e Adria (2.165.715 euro).
L'assegnazione verrà tuttavia integrata non appena sarà disponibile il riparto definitivo. «Inauguriamo così un nuovo approccio - sostiene Luca Zaia - per dare al più presto ai nostri manager un budget attendibile ancorché non definitivo sul quale cominciare a lavorare. Questo consentirà a tutti un maggiore controllo sulla spesa e tempi ragionevoli per fare una loro programmazione».
«Con questo riparto - garantisce Coletto - chi più chi meno ci guadagnano tutti». Ad esclusione di Chioggia, che perde due milioni di euro, per il 2011 le Usl possono contare, infatti, sulla spartizione di 57 milioni «extra» recuperati dall'accentrata (comunque ridotta da 167 a 147 milioni). Nel 2010 erano stati accantonati per ripianare il disavanzo delle Usl e verranno tirati fuori dal materasso a fine aprile. A quel punto il buco della sanità si ridurrà a pochi milioni. Allontanando definitivamente il commissariamento.
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