La Fenice sullo stop alla lettura del comunicato dei lavoratori: «Gestione chiusa e autoritaria»

La Rsu e i sindacati denunciano il divieto imposto dalla Direzione della Fondazione alla lettura di un comunicato prima dell’inaugurazione della stagione 2025/2026. «Clima gravissimo e scelte calate dall’alto»

Una protesta degli orchestrali davanti alla Fenice
Una protesta degli orchestrali davanti alla Fenice

La Rsu del Teatro La Fenice e le segreterie sindacali denunciano che la Direzione della Fondazione ha vietato ai lavoratori la lettura di un breve comunicato prima dell’inaugurazione della Stagione 2025/2026, in programma domani 20 novembre con La clemenza di Tito di Mozart. «Un ulteriore segnale di una gestione sempre più chiusa, autoritaria e impermeabile al dialogo», affermano i rappresentanti dei lavoratori, che parlano di un clima interno «gravissimo», segnato da decisioni «calate dall’alto» e processi «non trasparenti».

Pur giudicando «inaccettabile» il divieto, il personale ha scelto di non proclamare lo sciopero «per non arrecare danno al pubblico e alla Fondazione». Le lavoratrici e i lavoratori invitano invece il pubblico e la stampa a un presidio con lettura del comunicato alle 18.20 in Campo San Fantin. «Continueremo a difendere il lavoro, la trasparenza e il ruolo centrale di chi ogni giorno fa vivere questo teatro», conclude la Rsu.

L'esito del consiglio d'indirizzo

Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro La Fenice «esprime piena solidarietà e conferma la massima fiducia nel Sovrintendente Nicola Colabianchi, oggetto in queste settimane di forti critiche da parte delle rappresentanze sindacali, che ne hanno chiesto anche le dimissioni» e «ha ribadito all'unanimità il proprio sostegno a Beatrice Venezi quale nuovo Direttore Musicale del Teatro».

«Pur nel pieno rispetto del ruolo delle organizzazioni sindacali - prosegue la nota del teatro - il Consiglio auspica il ritiro dello stato di agitazione per la ripresa immediata del dialogo, fondamentale per garantire la piena operatività del Teatro e per tutelare la qualità della produzione artistica, il benessere dei lavoratori e la solidità del bilancio».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso