La coppa di Sinner è made in Treviso: a crearla il maestro Marco Varisco

La scoperta in diretta tivù: l’artigiano del cristallo aveva creato il vaso senza sapere che fosse destinato al torneo Atp 1000 di Miami. «Sinner, un esempio: sono onorato che un mio lavoro sia nelle sue mani»

Rubina Bon
Sinner con la coppa del torneo Atp 1000 di Miami realizzata dal maestro trevigiano Marco Varisco
Sinner con la coppa del torneo Atp 1000 di Miami realizzata dal maestro trevigiano Marco Varisco

Che il suo trofeo finisse nelle mani del vincitore del torneo Atp 1000 di Miami, il maestro trevigiano del cristallo Marco Varisco l’ha scoperto… in diretta tivù. Non sapeva, quando ha ricevuto la commissione da un’azienda statunitense con cui aveva già lavorato in passato, che la sua opera a tema tennis sarebbe stata usata sui campi di Miami. Una emozione amplificata per Varisco, appassionato sportivo, visto che il trofeo è stato alzato dalla stella del tennis italiano Jannik Sinner, che con questa vittoria è diventato il numero due al mondo (primo italiano in questa posizione del ranking internazionale), battendo in finale il bulgaro Grigor Dimitrov per 6-3, 6-1.

«Sono rimasto inebetito davanti alla tivù al momento delle premiazioni del torneo di Miami. Quando hanno consegnato la coppa a Sinner, ho visto che era proprio la coppa che avevo creato io», racconta Varisco, «Il mio è solo un vaso, quello che ha fatto Sinner è invece una cosa grande. Spero che lui, persona così positiva, possa indicare la strada ai ragazzi giovani ed essere un esempio per l’Italia che ne ha bisogno».

Ma come è nata la coppa “made in Treviso”? 

«Mi è stata commissionata un mese fa da un’azienda americana. Mi sono stati chiesti sei oggetti, di cui quattro ufficiali e due di scorta, con un soggetto che richiamasse il tennis», continua il maestro trevigiano, «Sulle coppe non sono state richieste scritte, motivo per cui non sapevo che fossero destinate al torneo Atp 1000. Quelle le ha realizzate un maestro in America, una volta ricevute». Una operazione top secret, dunque, fino a quell’immagine in tivù con Sinner sorridente che alza il trofeo di Varisco.

Si tratta di un vaso quadrato in cristallo con torsione a spirale e tagli opachi che richiamano la racchetta da tennis. Sei opere realizzate da Varisco in varie misure, quella finita nelle mani dello sportivo altoatesino misura circa 45 centimetri. Tutto interamente realizzato a mano, dalla soffiatura all’intaglio passando per il lavoro al tornio, «come facevano mio papà e mio nonno», sottolinea orgoglioso Varisco.

«Davvero un’emozione inaspettata, che mi rende orgoglioso del mio lavoro artigianale da tre generazioni», prosegue il maestro. E’ tradizione di famiglia realizzare trofei per eventi sportivi di grido: dai laboratori di Varisco in via Nervesa della Battaglia, a due passi dalle mura cittadine, sono uscite le coppe per la Maglia azzurra del Giro d’Italia, per i Mondiali di bob, l’Oscar del basket, la Coppa del Mondo di sci dal 1985 al 1990, per varie tappe di Coppa del Mondo di sci, per finali di basket e volley.

E se Sinner si facesse vivo con Varisco? «Penso solo una cosa», conclude il maestro, «Ora il campione ha un mio oggetto. E solo perché ce l’ha, io sono felice».

Anche il presidente del Veneto Luca Zaia si è complimentato con un post sui social con il maestro Varisco per il successo professionale.

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