La confessione di Jasmine Ecco come ho cambiato sesso
C'è tutta una storia, dietro quello striminzito foglietto appeso all'albo pretorio del Comune. Dice che il prefetto di Treviso autorizza l'affissione dell'istanza con la quale un uomo, un parrucchiere della provincia di Treviso, nato nel 1972, chiede di cambiare nome: da Gianluca a Jasmine. Dietro quel foglietto confuso fra tanti c'è tutta una vita, gioie e dolori, la lotta quotidiana contro l'ipocrisia e lo stupore della gente. La "gente". Anche se poi chi ti conosce e ti vuole bene capisce le tue scelte, anche le più sofferte. Ed è felice se tu sei felice. Questa è una storia di provincia.

E' la storia di Jasmine. In fondo è sempre stata la storia di Jasmine, non di Gianluca. E ce la racconta lei stessa, con serenità, senza nascondersi: "Un giorno ho capito che dovevo cambiare sesso. Arriva il giorno in cui capisci che magari ti è toccato di nascere in un corpo sbagliato. Nel mio caso, quello di un uomo". E così Jasmine comincia il suo cammino verso la felicità, senza voltarsi indietro, sfidando le ipocrisie, la sofferenza provocata dagli sguardi degli imbecilli, i commentini, le risatine. "Ho cominciato otto anni fa, cone le cure a base di ormoni. Poi, a Treviso, mi sono operata. Mi sono fatta i seni". E Jasmine torna a raccontare della "gente", di tutti quelli che pensavano si fermasse qui, alle cure a base di ormoni e ai seni di silicone. Come se questo fosse l'obiettivo di Jasmine, finire in una sorta di terra di nessuno, in uno sdoppiamento di identità. E invece Jasmine le idee ce le ha chiare, è una donna dentro e vuole esserlo anche di fuori. Ha bisogno di sentirsi femminile. Lascia così molti di stucco quando, lo scorso anno, decide di fare il grande salto, l'operazione per cambiare sesso. Per diventare finalmente se stessa. "Sono andata a Trieste, in un centro specializzato per le operazioni per il cambio di sesso. E sono diventata finalmente donna, in tutti i sensi. Qualcuno, a questo punto, è rimasto sbigottito, qualcuno si è meravigliato". Ma Jasmine a queste cose non bada, non ci ha mai badato, nella sua ricerca della felicità. Ora si guarda allo specchio e vede una donna, la donna che ha sempre voluto essere. Si piace, cura il suo nuovo corpo, si veste e magari sorride incrociando per strada lo sguardo di un uomo che ne ammira il passo. Le gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo. E lei si sente proprio così. Anche se, a un certo punto, mentre racconta la sua storia fatta di scelte difficili e carattere, dalle sue parole riaffiora un antico dolore che ha lasciato il segno, legato a una storia d'amore forte. E anche su questo capitolo della sua storia Jasmine non si nasconde dietro reticenze, con la sua voce tira fuori l'anima: "Quando ho deciso di cambiare sesso, anni fa, in parte l'ho fatto anche per amore di un uomo. Sì, lo voglio dire. Io, allora donna costretta nel corpo di un uomo, sentivo di amare quell'uomo come lo poteva amare una donna. Anche questo, in parte, mi ha spinto a cambiare sesso. Ora quell'uomo non c'è più, nella mia vita. C'è stato ed è stato importante, ma oggi sono sola. Ma sono comunque una donna serena". E la vita continua, tra tante storie di provincia. Forse ricomincia, per Jasmine, proprio da quel pezzo di carta appeso all'albo pretorio del Comune, con un cambio di nome autorizzato dalla Prefettura di Treviso, una scartoffia tra tante, una pratica archiviata.
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