«Irregolari 50 alloggi a Spinea»
VENEZIA. C’è una causa, per ora soltanto davanti al giudice civile ma che ha tutte le condizioni perché provochi anche un’indagine penale, contro l’Ater di Venezia per quelle che l’avvocato Luciano Faraon sostiene essere delle macroscopiche irregolarità nella costruzione delle case popolari all’angolo tra via Martiri e via Desenzano, a Spinea. Un vicenda molto simile a quella finita nell’indagine di Padova e che ha portato agli arresti. Sono 50 appartamenti, 25 affidati al Comune e 25 rimasti all’azienda territoriale, e tutti gli inquilini hanno sottoscritto la causa contro l’azienda che ha costruito l’edificio. La gara d’appalto fu aggiudicata ad alcune ditte siciliane che, sulla carta, assicurarono che tutto era stato compiuto non solo a regola d’arte ma anche rispettando le normative dell’epoca. Il giudice civile, sulla base del ricorso firmato dall’avvocato Faraon per conto degli inquilini, non ne sembra convinto, tanto che ha affidato una consulenza tecnica d’ufficio per «accertare, previo acquisizione di tutta la documentazione che riterrà necessaria presso il Comune di Spinea e presso l’Ater o altre ente pubblico, se l’intero complesso è stato realizzato in conformità e secondo le disposizioni della legge dell’epoca in vigore, nonchè, in caso di difformità, le opere e quant’altro sarà necessario per renderlo conforme, con i relativi costi».
Una vittoria per gli inquilini che da anni si battono per dimostrare che le ditte hanno costruito quelle case senza rispettare le norme, che l’Ater e il Comune di Spinea hanno taciuto, senza contestare le gravi difformità. In alcuni documenti si accusa addirittura un tecnico di aver attestato falsamente la conformità. In particolare, nella documentazione finita sul tavolo del giudice civile veneziano lo si porta a conoscenza che, essendo il fabbricato costruito su quattro piani, avrebbero dovuto essere realizzate sia le rampe d’accesso al primo livello fuori terra sia gli ascensori, previsti quando i piani superano i tre per permettere ai portatoti di handicap di raggiungere qualsiasi piano dell’edificio. La seconda contestazione riguarda la conformità alla legge 10 del 1991 relativa agli isolamenti termici, che non sarebbero stati realizzati.
Nei documenti elaborati dall’avvocato Faraon viene puntato il dito non solo contro l’Ater, che avrebbe edificato i 50 appartamenti senza rispettare le norme, ma anche contro l’amministrazione comunale di Spinea, che «non avrebbe dovuto rilasciare la concessione edilizia», anche perché non sarebbe scattato «alcun controllo per il successivo rilascio del permesso di agibilità», tanto che gli elaborati relativi al rispetto della legge sugli isolamenti termici «nemmeno sarebbero stati consegnati».
Ora, gli inquilini chiedono all’Ater di mettere a norma gli appartamenti. (g.c.)
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