«Il falso Renoir del 1911 che mi vendettero in Svizzera»

VENEZIA. Se gli investimenti finanziari non sembrano aver dato grandi risultati (stando almeno alle ricostruzioni dell’ex boss), non è andata meglio con quelli nell’arte. Maniero è un appassionato e...

VENEZIA. Se gli investimenti finanziari non sembrano aver dato grandi risultati (stando almeno alle ricostruzioni dell’ex boss), non è andata meglio con quelli nell’arte. Maniero è un appassionato e un intenditore: l’ex cognato Giuseppe Pastore, nella deposizione fatta ieri in aula, ha ricordato come molti soldi della Mala, Faccia d’Angelo li abbia spesi per comprarsi la barca (1 miliardo di vecchie lire) e svariati quadri. Tra questi, appunto, anche un Renoir del 1911, che però si sarebbe rivelato un falso. «Lo acquistai in Svizzera nel ’91-’92», ha detto ieri. La consapevolezza che si tratta di un «quadro farlocco» arriva molto presto e Maniero cerca di rimediare in tutti i modi. Per questo incarica il suo entourage - Pastore, il cognato Di Cicco, l’amica di famiglia e vicina di casa Monica Mencherini (moglie di Sandro Radetich, morto ammazzato ndr) - di attivarsi per riavere indietro i soldi. Non solo: in piazza Bra a Verona Maniero avrebbe incontrato un investigatore della polizia giudiziaria per raccontargli il raggiro del Renoir. (s.t.)

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