Il Comune «pignora» il dirigente Manzan

Ca' Sugana, dopo una sentenza della corte dei Conti, ha richiesto i diritti di rogito incassati sin dal 2000: nessuna risposta, ora l'azione coatta. Da agosto trattenute in busta paga: deve restituire oltre 138 mila euro
Recupero crediti a Ca' Sugana. Un atto firmato dal dirigente del settore risorse umane, Flavio Elia, intima al vice direttore generale (nonchè super-dirigente) Luigi Manzan, massimo responsabile dell'area tributi e finanze, di restituire alle casse del Comune 138.259,93 euro. La cifra è la somma dei compensi da lui incassati come vicedirettore generale a titolo di «diritti di rogito» sugli atti, da gennaio 2000 a tutto il 2005. Al primo sollecito, a maggio, Manzan non avrebbe dato risposta: ora l'azione coatta del comune. Dal prossimo mese di agosto Manzan sarà privato della retribuzione di risultato del 2006, degli arretrati del 2004-2005 e di altri emolumenti: più il canonico quinto dello stipendio fino a saldatura del debito.


Il «caso Manzan» inizia formalmente lo scorso 27 maggio: il dirigente del settore risorse umane e la responsabile dell'ufficio stipendi gli inviano una nota in cui chiedono al vicedirettore generale di restituire tutti gli emolumenti per i diritti di rogito incassati nel quinquennio 2000-2005, «concordando tempi e modalità di restituzione della somma»: 138 mila euro e rotti. Manzan non risponde. E gli uffici registrano: «La nota di cui sopra non ha riscontro». Ai primi di luglio o giù di lì, l'amministrazione torna alla carica. Elia firma una seconda determina: la richiesta non cambia - Manzan è collecitato a restituire l'importo - ma a differenza del primo avviso non si concorda il come e quando. Ca' Sugana detta le regole, con la stessa precisione chirurgica adottata per motivare al super dirigente la sua riscossione-crediti. Lasciando comunque lo spiraglio di una futura graduale rateizzazione.


L'amministrazione chiama in causa il contratto nazionale dei lavoratori siglato nel 2006 che «non contempla la possibilità di corrispondere ai dirigenti incaricati della funzioni di vice segretario i compensi per i diritti di rogito signati nei periodi di assenza del segretario titolare». Questi diritti, carte alla mano, sono stati riconosciuti per la prima volta dall'articolo 25 dello stesso contratto, ma non hanno valenza retroattiva e «in mancanza di una disposizione contrattuale che espressamente ne preveda la corresponsione», la liquidazione degli emolumenti del quinquennio 2000-20005 «deve considerasi illegittima, in ragione del principio di onnicomprensività del trattamento economico dei dirigenti». insomma: bastano lo stipendio, bonus e benefit legati all'attività.


Elia cita anche una sentenza della corte dei Conti relativa ad un analogo caso creatosi nel comune di Vicenza dove alcuni dipendenti sono stati obbligati a restituire le somme pagate «illegittimamaente». La giurisprudenza amministrativa e le posizioni del Ministero delle Finanze poi, stando all'atto firmato da Elia non lasciano dubbi: Manzan deve restituire il denaro. Ca' Sugana si dice pronta a definire le modalità del recupero crediti affidandosi a un «criterio di ragionevolezza» ma stavolta non vuole farsi prendere sottogamba e ordina a Manzan il da farsi. Il super dirigente trevigiano, componente del gotha della macchina amministrativa camunale (lo stesso Elia è l'altro superdirigente; il terzo è Giovanna Vitale, ora in ferie ma fra pochi giorni in pensione; poi c'è il direttore generale Otello Paraluppi), sarà sottoposto a scure sugli emolumenti.


Ad agosto dovrà saldare parte del debito «compensando integralmente la retribuzione di risultato per le funzioni di dirigente e coordinatore di area» del 2006 (13.121 € ndt) e «gli arretrati definiti in base al contratto per gli anni 2004-2005 (circa 8 mila euro ndr). Da agosto poi Manzan si vedrà trattenuto ogni mese 1/5 dello stipendio e «compenserà integralmente gli eventuali emolumenti ulteiori alle voci fisse». Addio retribuzione di risultato 2007 e aumenti contrattuali 2006-2007: tutto nelle casse di Ca' Sugana. Ma Manzan sta per andare in pensione. Il Comune gli prospetta in quel caso una rateizzazione del debito restante.

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