Governo: Meloni ha sentito la madre di Alberto Trentini

La premier assicura «Massimo impegno per un esito positivo della vicenda» per il cooperante veneziano detenuto in Venezuela

Il cooperante veneziano Alberto Trentini
Il cooperante veneziano Alberto Trentini

Gli appelli della famiglia Trentini non sono rimasti inascoltati. La presidente del consiglio Giorgia Meloni, in persona, ha infatti chiamato nella giornata di oggi venerdì 26 settembre la famiglia del cooperante umanitario di 46 anni, originario del Lido di Venezia, detenuto in Venezuela dallo scorso 15 novembre. Meloni, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha "rinnovato la propria personale vicinanza e quella del Governo alla famiglia dell’operatore umanitario italiano, che ha potuto ricevere una visita del Capo missione italiano a Caracas lo scorso 23 settembre". Ad Armanda Colusso, madre di Alberto, la presidente del consiglio ha confermato "la grande attenzione con cui il Governo segue la vicenda e il suo massimo impegno, attraverso tutte le strade praticabili, per un esito positivo".
Solo pochi giorni fa, l’ambasciatore italiana in Venezuela aveva confermato di aver incontrato di persona il cooperante umanitario e di averlo trovato in buono stato di salute anche se dimagrito. La visita è stata considerata un passo avanti nella difficile trattativa diplomatica che si pone l’obiettivo di liberare trentini. Da oltre 10 mesi infatti quella di giorni scorsi è stato il
primo incontro ufficiale di un diplomatico italiano dopo mesi interi di silenzi e preoccupazioni. Trentini al momento si trova detenuto nel carcere El Rodeo senza un formale capo di imputazione. Al silenzio imposto dalla delicatezza delle trattative, ha fatto da contraltare la grande mobilitazione spontanea sorta a Venezia e in Italia da parte degli amici e di associazioni come articolo 21. A settembre, l’appello per la liberazione del quarantaseienne veneziano è stato rilanciato anche durante la Mostra del Cinema del Lido.

 

 

 

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