Gli agenti della Green Project mandano i clienti dai legali. E uno di loro guida la class action

Il numero delle persone che stanno cercando di trovare una via per tutelarsi contro Green Project Agency aumenta di giorno in giorno. Giovedì 1° febbraio, nello studio di un avvocato trevigiano, c’erano 12 persone riunite in una stanza, tutte per la stessa ragione: tutti clienti beffati.
Si allargano le fila di quanti si son rivolti ad Atecon, l’associazione consumatori che per prima ha segnalato il caso; e così di quanti si stano rivolgendo a legali a Rieti, Genova, Napoli, Roma e Palermo, dove la class action avviata contro la società di Tommaso ha raggiunto i 180 affiliati.
Un accerchiamento a cui stanno contribuendo gli stessi agenti, o ex agenti, della Green Project. Quelli che fino al novembre scorso confidavano in una soluzione e intrattenevano ancora rapporti con i clienti che chiedevano conto. Da alcuni di loro l’indicazione di andare dall’avvocato: «Vi invio il riferimento telefonico dello Studio Legale...» scrive uno degli agenti indicando chi avrebbe potuto assistere i clienti.
Dopo aver cercato di prendere tempo, sperato che i soldi arrivassero, che le bollette gratuite promesse riprendessero o le caldaie pagate arrivassero, sono stati i venditori stessi quindi a voltare le spalle alla società e alle promesse di Tommaso Giuliano, incapaci ormai di convincere i clienti (e loro stessi) di quello che Green Project raccontava loro.
Esemplare, in tal senso, la decisione di uno degli agenti della Green Project Agency, C.B., che oggi figura agli atti come coordinatore della Class Action avviata a Palermo.
Chi è? Uno che «ha rischiato di prenderle alla grande in Sicilia» raccontano i colleghi, area dove lavorava, dai beffati. Ma c’è di più, perché oltre ad aver lavorato per Green Project Agency anni prima C.B. era anche uno dei procacciatori di affari della E+E, società trevigiana che operava nella vendita di domotica e impiantistica green e che prima di Green Project è stata oggetto di centinaia di richieste di rivalsa di clienti per un’altra grave beffa dell’energia.
È la stessa società per cui lavorava, prima di entrare in Green Project, Luigi Marotta, oggi indagato per truffa ai danni dello Stato assieme al suo titolare Tommaso Giuliano.
Gli agenti, si sa, cambiano lavoro cambiando insegna, difficilmente cambiando settore. Per loro il passaggio da E+E a Green Project è stato solo foriero di nuovi guai. Ma non sono gli unici ad averlo fatto.
Nelle fila della società veneziana risultano infatti altri venditori che un tempo lavoravano per la società trevigiana di Nicola Bevilacqua, imprenditore inseguito da Equitalia dal lontano 2013, ed intestatario di una girandola di società diverse a cui facevano capo contratti per la fornitura di impianti ed energia gratis, che però svaniva dopo le prime due bollette lasciando i clienti con “da pagare” le rate del finanziamento fatto con E+E, le bollette, e l’incubo Agenzia Entrate. Come oggi.
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