Giovane si schianta e muore mentre prova la moto del fratello

E’ uscito dalla semicurva, ha perso il controllo della moto su cui stava viaggiando e si è scontrato con il camion che proveniva dalla direzione opposta. Ieri sera, verso le 18.30, Andrea Zannini, 23 anni, ha perso la vita in via Ca’ Miane, a Vallà, a 200 metri da casa sua. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione praticata dai medici del Suem di Castelfranco e dei colleghi dell’elisoccorso di Treviso.
DeMarchi Vallˆ incidente mortale Zannini Andrea DeMarchi Vallà incidente mortale Zannini Andrea
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Il ragazzo, che lavorava come cuoco al ristorante «Antica Postumia» di Vedelago, è morto sul colpo.


Quando arriva la polizia stradale di Vittorio Veneto, il medico ha già constatato il decesso del ragazzo. Sono le 18.48 e il corpo senza vita di Andrea, coperto da un lenzuolo bianco, è steso sul fossato che costeggia la carreggiata. Di traverso, sulla strada, la Honda 125 del fratello Alessandro, che aveva preso in prestito per farsi un giretto, è completamente distrutta.


«Ero a casa - racconta Francesca, che abita davanti al luogo dell’incidente - Ho sentito il botto. mi sono affacciata e ho visto volare prima il ragazzo e poi la sua moto. Lui arrivava da Riese, usciva dalla semicurva, aveva il casco, ma di quelli aperti. E’ volato via anche quello. Abbiamo chiamato il 118, poi mi sono avvicinata alla rete di recinzione, ma non ho sentito gemiti. Non si sentiva nulla. Mio marito è andato a vedere, ma non dava più segni di vita».

 

Poco più avanti il camion, un Iveco, di proprietà di Maurino Bravo, artigiano quarantottenne di Casella, che gestisce una ditta di allestimenti per negozi con sede in via Castellana a Riese. «Mio cognato stava andando a fare un carico in una falegnameria qui vicino - conferma Stefano Berno - mi ha detto di aver visto la moto uscire dalla curva e barcollare.


Forse il ragazzo voleva frenare e ha perso il controllo del mezzo». Poi la tragedia. In un attimo la Honda 125 di Andrea sbatte appena contro il camion all’altezza del parafango della ruota anteriore sinistra e del cassone, ma questo basta perché il ragazzo venga sbalzato via. Poco dopo sul posto arrivano anche i familiari di Andrea. A Silvana, la mamma, non hanno avuto il coraggio di dire che il figlio è morto. Le dicono che è in ospedale, ma lei non ci crede. Intuisce il dramma, vedendo la moto a pezzi del figlio e il lenzuolo che copre la salma.


E’ un attimo: si libera dagli abbracci, che la vogliono tenere lontana dal suo Andrea

, e raggiunge il corpo senza vita del figlio. Lì si consuma tutto il suo dolore. L’arrivo di Alessandro, l’altro figlio di 19 anni, le restituisce un po’ di lucidità. Appena lo vede, lo abbraccia forte: nella sua vita ormai le restano solo lui e Anna, la sorellina di 12 anni.

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