Gellius, Dal Vero e sette sorprese

Sette ristoranti al debutto; un locale di charme che scompare; due tavole «titolate» che perdono colpi. La Guida dell’Espresso «I ristoranti d’Italia 2009» (presentata ieri a Firenze), rispetto a quella dello scorso anno che offriva un quadro di calma piatta, farà sicuramente discutere gli addetti ai lavori e i gourmet per le copiose nuove promozioni (ben 7), per qualche bocciatura (i voti non valgono solo per la scuola del ministro Gelmini...) e un’esclusione eccellente.
ALESSANDRO BREDA E ADRIANO FUMIS GESTORI DELL RISTORANTE GELLIUS DI ODERZO
ALESSANDRO BREDA E ADRIANO FUMIS GESTORI DELL RISTORANTE GELLIUS DI ODERZO
Cominciamo dai primi della classe: anche per il 2009 gli «ispettori» della Guida confermano Gellius di Oderzo (nella foto) e Dal Vero di Badoere fregiati del punteggio di 16/20, di un cappello, del bicchiere e del fiore: insegne che simboleggiano cucina ottima, cantina molto curata e ambiente piacevole. Molto vicino al meglio, dunque, ma ancora non il top. Se nel 2008 Dal Vero aveva fatto un bel balzo in avanti e oggi si attesta sulla stessa posizione, Gellius non riesce a riguadagnare terreno, «fisso» con lo stesso punteggio da tre edizioni della guida. Ottime conferme per la trattoria Dalla Libera di Sernaglia della Battaglia e Marcandole di Salgareda ancora con il 14,5 che li fa restare nella fascia della cucina «da buona a molto buona», categoria (da 13 a 14,5) in cui rientrano nell’edizione 2009 ben nove locali, di cui tre promossi con un mezzo punto in più. Tra questi ultimi è piacevole trovare Locanda Marinelli di Col San Martino, piccolo ristorante tra i colli del Prosecco, che grazie all’entusiasmo di due giovani cuochi sta migliorando di anno in anno. «Una bella esperienza per 45 euro» annota L’Espresso, a significare che per mangiare bene a volte non occorre spendere spropositi. Al gradino dei 14/20 sono saliti anche due ristoranti di Treviso: in centro l’Antica Torre di un ristoratore di lungo corso come Zorzo Reis (molto giocano l’ambiente caratteristico e il servizio premuroso) e il Mardivino nella periferica Canizzano apprezzato per le specialità di mare. In caduta libera, invece, in città lo storico Alfredo che scende a 12,5 (cucina sufficiente): «tutto sembra essersi fermato, anche la cucina» si legge nella Guida, che non risparmia la carta dei vini: «modesta e cara». Annata appannata per il Basilisco a Fiera, che perde il voto del 2008 (13/20 più un bicchiere) e viene solo segnalato. Vineria di via Castellana è citata come enotavola (ma un cenno merita anche la nuova Vineria del Quartiere Latino, molto ben frequentata). Nella fascia 14/20 restano saldamente ancorati locali di nome della Marca: Bertacco di Motta, Gigetto di Miane, Menegaldo di Monastier, Ca’ Busatti di Zero Branco, Gambrinus di San Polo, da Gerry di Monfumo. Un altro titolato, Miron di Nervesa, però scende a 13,5: «ambiente datato che andrebbe rinfrescato, moderata attenzione a spunti innovativi, il servizio seppure solerte meriterebbe qualche sorriso in più» sentenzia la Guida. Tra le belle novità introdotte con un subitaneo 13/20 ci sono Casa Brusada di Marco Pincin a Crocetta, Locanda Sandi che l’azienda di Moretti Polegato ha aperto nella tenuta di Valdobbiadene, e il moderno Perchè sulla Treviso Mare a Roncade. Entra in guida con 13,5 anche il Vecchio Mulino di Onè di Fonte (definito un «luogo magico»); mentre sono segnalati con la stella delle «new entry» ma senza voto La Tartare di Conegliano (accanto all’Hotel Cristallo, ha buone credenziali visto che lo chef Diego Chiartano è braccio destro di Graziano Prest del Tivoli di Cortina), D’O ristorante albergo nella zona industriale di Ponte di Piave, l’Osteria da Jodo a Maser di Marco Bonotto. Nessuna sorpresa per Ca’ Derton di Asolo, Albertini di Visnadello, Tajer d’oro di Chiarano e Cucina di Crema a Giavera che confermano il loro 13,5, mentre a 13/20 sono ancora Strada Vecchia di Vazzola e Osteria alla Pasina di Dosson, che però perde il simbolo dell’economicità: si mangia sempre bene, spendendo un po’ di più. A Solighetto si segnala sempre tra le tavole «economiche» Antica osteria di via Brandolini. Resta fuori La Corte di Follina, elegante ristorante dell’albergo di charme Villa Abbazia: nelle ultime due edizioni segnalato senza voto, nel 2009 viene «punito» - forse eccessivamente - per una cucina dai risultati discontinui, con continui valzer di chef.

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