Furbetti del ticket, altre 200 denunce
Falsi disoccupati, falsi anziani, falsi poveri: tutto per ottenere l’esenziane dal ticket sanitario. L’ennesima truffa ai danni dell’Usl 7 è stata scoperta dalla Guardia di Finanza: 200 i denunciati. Tra questi, c’è di tutto, perfino dipendenti della stessa Usl 7: presidi, liberi professionisti, immobiliaristi. Terminata l’analisi dell’Usl 7, ora la Finanza passerà alle Usl 9 e Usl 8

TREVISO.
Presidi, volontari e gli stessi dipendenti dell’Usl 7 di Pieve di Soligo. Sono rappresentate le categorie professionali più insospettabili tra le 200 persone denunciate dalla Guardia di Finanza per truffa ai danni del sistema sanitario e falso ideologico. Si è così chiusa la maxi-inchiesta delle Fiamme Gialle che, verso la fine dello scorso anno, aveva portato alla luce 178 «finti poveri» che avevano falsamente dichiarato il loro status economico, per non pagare il ticket del servizio sanitario nazionale.
E’ stato un lavoro lungo e meticoloso quello dei finanzieri, coordinati dal sostituto procuratore Claudio Pinto. Su 35.756 prestazioni effettuate in esenzione a seguito di autocertificazione nel 2006 nell’Usl 7, i militari ne hanno estrapolato un campione di 2.500 su cui effettuare controlli più approfonditi. Hanno quindi dovuto elaborare i redditi dei nuclei familiari, acquisire dati presso i centri per l’impiego, inoltrare i questionari per la condizione di disoccupato e sintetizzare tutti questi fattori con una fitta attività di intelligence economico-finanziaria.
L’indagine si è quindi conclusa nei giorni scorsi, portando alla denuncia di duecento persone, di cui 29 falsi disoccupati e 171 per false dichiarazioni dei redditi correlata all’età anagrafica. In particolare 41 sono riferite a genitori di minori di sei anni però con il reddito lordo superiore ai 36.152 euro, 130 sono ultrasessantacinquenni che hanno dichiarato un reddito inferiore a 36.152 euro e 29 falsi disoccupati.
Tra i soggetti segnalati alla Procura spiccano figure professionali davvero particolari: tra questi diversi consulenti del lavoro con redditi superiori ai 100.000 euro, una decina di presidi in istituti scolastici della zona con redditi superiori ai 100.000 euro, alcuni rappresentanti di associazioni di volontariato e di assistenza e, addirittura, dipendenti della stessa Usl 7. Poi è stato scoperto anche il titolare di un’agenzia immobiliare, la titolare di uno studio medico e molti liberi professionisti con casa e Jesolo e barca attraccata.
Nella stragrande maggioranza dei casi i denunciati, pur di sottrarsi al pagamento del ticket per la prestazione sanitaria, fingevano perfino di dimenticarsi la loro età anagrafica e dichiaravano falsamente di essere titolari di un reddito inferiore ai 36.152 euro. E questo nonostante avessero compilato regolarmente la dichiarazione dei redditi. «Questo è ancora più allarmante - ha spiegato il colonnello della Guardia di Finanza, Giuseppe De Maio - per non parlare poi degli stessi dipendenti che hanno truffato l’azienda per cui lavorano. Ora abbiamo concluso il lavoro all’Usl 7 di Pieve di Soligo. Presto faremo lo stesso lavoro sulle altre aziende sanitarie trevigiane».
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