Addio sceriffo Gentilini: il corteo in centro, il funerale al tempio di San Nicolò, i big della politica

Al funerali attesi anche il vicepremier Matteo Salvini e il ministro Carlo Nordio. Alla camera ardente allestita in municipio i messaggi dei trevigiani: «Sarai sempre il nostro sindaco», «Ciao Sceriffo», «Ci mancherai, grazie di tutto»

Mattia Toffoletto
Gentilini in trionfo con Luca Zaia e Paolo Nani dopo la rielezione a sindaco nel 1998
Gentilini in trionfo con Luca Zaia e Paolo Nani dopo la rielezione a sindaco nel 1998

A mezzogiorno e mezzo arriva il sindaco Mario Conte, accompagnato da Antonio Dotto, presidente del consiglio comunale: adagia la fascia tricolore sulla bara di Giancarlo Gentilini.

C'è anche l’assessore regionale Federico Caner. Sono già oltre 200 persone, in tarda mattinata, ad aver firmato i registri delle condoglianze alla camera ardente dell'ex sindaco all’obitorio del Ca’ Foncello, visitabile oggi 28 aprile dalle 9 e aperta fino alle 16.

I messaggi: «Sarai sempre il nostro sindaco», «Ciao Sceriffo», «Ci mancherai, grazie di tutto».

Sul feretro dello Sceriffo, la sciarpa del Treviso Calcio. Accanto il cappello da alpino. La camera ardente si sposterà domani 29 aprile, dalle 10 alle 14, a Ca' Sugana.

Il passaggio del corteo funebre nel centro di Treviso

Quanto al funerale, in programma sempre domani alle 15.30 al tempio di San Nicolò a Treviso, è stato deciso che il passaggio del feretro per le vie del centro storico avrà luogo prima del rito funebre: l'ultimo viaggio di Gentilini nella "sua" città inizierà dal municipio alle 14.15, toccando poi piazza San Vito, piazza Indipendenza (davanti a Palazzo dei Trecento, sede del consiglio comunale), piazza dei Signori (con ritocco della Torre Civica), Calmaggiore, piazza Duomo e piazza Vittoria.

Conte fa il punto sui funerali di Gentilini: "Cerimonia come lui desiderava"

Il comune impiegherà 50 volontari per presidiare corteo e funerale: attesi il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio (forse ci sarà pure il ministro dell'Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti). La chiesa sarà accessibile dalle 14.30.

«Gentilini è stato un riferimento sotto tanti punti di vista, perdiamo una colonna portante della nostra società», le parole del sindaco Mario Conte, «la comunità si riverserà per le vie del centro, accompagnando il feretro verso il tempio di San Nicolò. Feretro che sfilerà in luoghi importanti della città: da piazza Indipedenza a piazza dei Signori, dal Calmaggiore a piazza Vittoria. Come Giancarlo desiderava e i familiari ci hanno chiesto. E sarà un funerale in sicurezza».

Federico Caner: «Avevo uno stretto rapporto personale, non posso dimenticare quanto abbia fatto per me, mi ha sempre sostenuto alle elezioni regionali. Ha insegnato a tutti a fare il sindaco, ha rivoluzionato il modo di fare l'amministratore.

L'assessore Caner: "Gentilini e il suo lato umano poco riconosciuto"

Alcuni ricordano in queste ore le sparate di Gentilini, io ci tengo a ricordarne il lato umano: l'ho visto operare con famiglie di extracomunitari, non ha mai avuto atteggiamenti xenofobi. Aveva un lato umano che pochi gli hanno riconosciuto».

Zaia: «Se ne va un amico e un maestro che entra nella storia di Treviso»

Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sarà presente al funerale: «Domani daremo l’ultimo saluto a Giancarlo Gentilini, con il cuore colmo di dolore e di riconoscenza per un uomo, un amministratore, e per me un caro amico e maestro, che entra nella storia di Treviso, ma non solo, perché con Gentilini cambiò radicalmente il modo di fare amministrazione sul territorio in generale, con le necessità della gente sempre in primissimo piano». 

«L’ho conosciuto nel 1993 – ricorda Zaia - ed è nata un’irripetibile esperienza comune. Negli anni che abbiamo vissuto, lui primo cittadino di Treviso, ed io al vertice della provincia fino al 2005, si è cementata una fortissima intesa.

Abbiamo condiviso una grande passione civile, l’impegno e l’ansia del cambiamento, la visione di un Veneto portato fuori dalle secche in cui lo aveva relegato la vecchia politica dei palazzi. Ha reso quegli anni indimenticabili; mi mancherà e, sono certo, mancherà a tanti».

«È passato alla storia con il soprannome di ‘sceriffo’ ma, nel suo caso, il termine era molto riduttivo. È stato un uomo delle istituzioni – prosegue Zaia - prima ancora che un politico, un grande amministratore pubblico che negli anni della fine della prima repubblica ha saputo cogliere e intercettare i sentimenti della gente, di quello che chiamava ‘il mio popolo’, e grazie a questa dote come pochi altri ha saputo dare una risposta di buon governo a una città e diventare un modello per generazioni di sindaci in tante parti d’Italia».

«Ci sentivamo spesso – conclude il Governatore - e immancabilmente il 3 agosto per il suo compleanno. Ad ogni telefonata la voce è rimasta squillante e stentorea ed i suoi pensieri indirizzati al bene della città. Ora che è mancato non sarà più la stessa cosa«.

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