Formeniga, condòmini citano l’immobiliare di Del Piero

Dopo il collasso di un terreno su cui sorge una palazzina, i residenti hanno avviato un'azione civile contro la società costruttrice, il Comune di Vittorio e l’immobiliare che ha venduto gli appartamenti
VITTORIO VENETO. Collassa il terreno su cui sorge una palazzina di Formeniga e i residenti citano davanti al giudice civile, oltre alla società costruttrice e al Comune di Vittorio, anche l’immobiliare che ha venduto gli appartamenti: la Veneto Gest Imm. srl di Alessandro Del Piero e del fratello Stefano. L’udienza si è tenuta ieri mattina in tribunale a Conegliano.


I residenti nel condominio «Le Colline» di Formeniga - che rischierebbe di collassare a seguito di un cedimento del terreno - hanno avviato un’azione davanti al giudice civile. Le famiglie hanno attribuito al Comune di Vittorio Veneto, alla società costruttrice MT (fallita nel 2005) e all’immobiliare coneglianese Veneto Gest srl (liquidata volontariamente nel 2005 e appartenuta ai fratelli Alessandro e Stefano Del Piero rispettivamente per una quota di 28 mila e 14 mila euro) la responsabilità del cedimento del terreno e dei conseguenti danni alla proprietà.


Ieri mattina a Conegliano, davanti al giudice Caterina Liberati, si è tenuta l’udienza per la nomina dei consulenti tecnici d’ufficio che hanno il compito di procedere agli accertamenti tecnici sull’accaduto e sulle colpe relative.


Tutto ha inizio nel 2003 quando il Comune di Vittorio autorizza la demolizione di un fabbricato rurale in via Somera a Formeniga e la costruzione, al suo posto, di un edificio formato da otto appartamenti. L’area viene acquistata dalla Veneto Gest Imm. srl - dai Del Piero - e i lavori vengono ultimati nel 2005.


Verso la fine di aprile 2009, dopo un periodo di piogge intense, si verifica un cedimento del terreno esterno all’edificio, di circa una decina di centimetri. I danni sono pesanti: lesioni, sconnessioni ai percorsi e ingressi pedonali e carrai, avvallamenti e dossi nei parcheggi, distacchi e cedimenti dei muretti di contenimento perimetrali, lesioni alle condutture interrate (in particolare all’impianto a gas e a quello elettrico). Sul posto intervengono i tecnici del Comune e i vigili del fuoco che invitano l’amministratrice de «Le Colline» a mettere in sicurezza gli impianti e a verificare le condizioni statiche dell’edificio. Il condominio ripara quanto di sua competenza chiedendo l’intervento della società venditrice per chiarire le cause del dissesto e l’eventuale sussistenza di pericoli per la staticità del fabbricato. A maggio viene consegnata la relazione firmata dal geologo Celeste Granziera che rileva una particolare composizione del terreno a rischio di dissesti «anche significativi», spiegando inoltre il ristagno dell’acqua con un sistema drenante privo di scarico a valle.


Il 13 luglio il condominio diffida tutti i soggetti che ritiene responsabili dell’accaduto a intervenire immediatamente per eliminare le cause del dissesto e a ripristinare la situazione preesistente incaricando inoltre un proprio tecnico di fiducia a redigere una perizia tecnica. La vicenda prosegue con un’azione davanti al giudice anche perché il problema non solo non viene superato ma «il ristagno di acque nel terreno è suscettibile anche di compromettere la stabilità delle fondazioni del fabbricato condominiale con conseguenze davvero irreprabili». Di qui la citazione del tecnico progettista e direttore dei lavori, dell’impresa costruttrice, della committente dei lavori nonché venditrice che è appunto l’immobiliare targata Del Piero «per i gravissimi errori ed omissioni riscontrati» e inoltre del Comune di Vittorio per omissioni nella manutenzione delle condotte pubbliche.

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