Fognature, la Ue multa Treviso

Il Comune di Treviso è uno dei comuni la cui depurazione delle acque reflue è «inaccettabile». Lo scrive la Commissione europea, che ha messo in mora i comuni non dotati di impianti di depurazione delle acque reflue urbane. In pratica, dove non esistono fognature sufficienti agli standard europei. Aperta anche una procedura d’infrazione.

Treviso è in compagnia di altri settanta agglomerati urbani del Veneto, che la commissione europea ha segnalato quali privi o insufficienti nel sistema di depurazione delle acque civili. In tutta Italia i comuni che violano le direttive europee sono 534, nel Nordest sono 125. Eppure il Veneto non è la regione presa peggio, da questo punto di vista, dichiarando il 77 per cento degli abitanti serviti da rete fognaria.

Non è la prima volta che il Comune di Treviso viene segnalato per la sua quasi assoluta mancanza di rete fognaria, che comporta che gran parte degli abitanti «equivalenti» della città scarichi le propri acque nere a perdere nel terreno e nei corsi d’acqua. La situazione è denunciata dalla procedura europea di infrazione 2034 di quest’anno, con «messa in mora» dell’Italia. La Regione Veneto sta preparando in questi giorni le controdeduzioni, non senza qualche imbarazzo nel giustificare il tempo trascorso - dal 1991 - per adeguarsi agli standard europei.

La gestione del ciclo integrato delle acque è attualmente affidata agli Aato, ambiti territoriali omogenei, cui i vertici stanno per essere rinnovati dopo la partita elettorale di giugno. Ma il piano d’ambito approvato nel 2007 è molto chiaro: per adeguare la rete fognaria del comune di Treviso sono necessari più di 100 milioni di euro, un terzo dell’investimento complessivo. E dieci milioni di euro per realizzare un impianto fognario adeguato a una città di 80 mila abitanti. Impossibile prevederne i tempi, se non nell’arco di qualche decennio. E intanto l’Europa fa scattare le multe.