Duecento scuole pronte alla serrata

"Lo Stato paghi o le materne private chiuderanno"
VILLA LENZI FOTO SIMBOLO DI BAMBINI MENTRE GIOCANO AMPLIAMENTO DELLA MATERNA "VILLA LENZI" DI VIA OBERDAN !!!!!! FACCIA COPERTA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Serrata di tutte le scuole materne: è la provocazione di don Carlo Velludo, parroco di S. Angelo, contro i tagli agli asili paritari e i ritardi nell’erogazione dei fondi. «Se tutte le materne paritarie venete chiudessero, i politici comincerebbero a prenderci sul serio», continua Velludo, che sferra un attacco durissimo a regione e governo, nel giorno della protesta degli asili paritari indetto dalla Federazione italiana scuole materne, Fism. Dopo la messa delle 10.30, le famiglie si sono riversate in asilo, per leggere i tabelloni con cui don Carlo ha voluto spiegare lo «sfacelo finanziario» degli asili.


«La nostra scuola è parte integrante del servizio pubblico di istruzione, ma questo viene poco riconosciuto», spiega don Carlo. Le entrate di una scuola materna paritaria derivano dalle rette pagate dai genitori, dai contributi di ministero, Regione, Comune. Nel caso della scuola materna di Sant’Angelo, 60.900 euro sono messi a disposizione dal ministero, 14.200 dalla Regione, 190.500 dalle rette. In totale fanno 330.600 euro di entrate, contro i 344.362 delle spese che la scuola sostiene ogni anno. Lo squilibrio è di 13.762 euro, ma il disavanzo potrebbe aumentare.


Lo Stato. Nel 2008 la Finanziaria stanzia 534 milioni di euro (51 milioni per il Veneto). Il 10 novembre alla Camera si vota un taglio del 25 per cento dei contributi alle scuole private per il 2009, che nel 2011 salirà al 42 per cento. Il 17 novembre inoltre la Ragioneria afferma che «non c’è disponibilità di fondi per il pagamento degli ultimi 4 mesi del 2008», 140 milioni previsti dalla Finanziaria Prodi. «Ora pare che 100 milioni siano stati reintrodotti - spiega don Carlo - per il resto non si sa». A dicembre poi il taglio di 133.5 milioni di euro viene portato a 13.5 milioni di euro.


La Regione. Nel bilancio del Veneto per il 2008, la spesa sociale è di 770 milioni di euro, di cui 36 milioni a favore della scuola per l’infanzia e dei nidi. Di questi 36 milioni solo 21 però sono risultati disponibili in cassa. «L’assessore regionale al Sociale Valdegamberi dà la colpa al patto di stabilità. Ma se, come lui afferma, il nostro servizio è indispensabile alle famiglie», afferma don Carlo. I 21 milioni di euro inoltre sono stati erogati in parte il 29 novembre scorso. Nel frattempo molte scuole sono stata costretta a chiedere prestiti alle banche. Le rette. Il 3 dicembre don Carlo ha riunito i genitori per spiegare loro che le rette per il 2011 potrebbero progressivamente aumentare: 17.4 euro al mese per il 2008-2009 e 31 euro per il 2010-2011, in corrispondenza del debito che la scuola accumula di anno in anno se i tagli corrispondono al vero.


Don Carlo ad agosto ha chiesto un prestito alla banca di 20 mila euro per pagare gli stipendi degli insegnanti («su cui pago l’8 per cento di interesse», spiega). «La parrocchia in questi anni ha versato 200 milioni di euro per mandare avanti gli asili - dice - Non ho aumentato le rette perché credo che la mia non debba essere una scuola di elite».

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