Discoteca Margot, sequestrata la musica
Esposto di 18 famiglie confinanti della discoteca di Silea: «Non dormiamo più, basta». I test dell’Arpav confermano i valori fuorilegge e la procura interviene: sequestrati impianti e amplificatori. Contro-manifestazione dei dipendenti, che sfilano davanti alle case dei denuncianti

«Margot» zittito: stop alla musica. I carabinieri di Treviso hanno posto sotto sequestro tutte le apparecchiature musicali della discoteca di Silea, alle porte della città. Il provvedimento è scattato mercoledì 22 agosto 2007, a seguito di un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica, firmato da 18 famiglie che abitano vicino al notissimo locale notturno, «successore» del Takabanda. I residenti lamentavano la musica troppo alta e i rumori molesti. «Non riuscivamo più a dormire, il mio medico mi ha addirittura somministrato alcune pastiglie. Ma qui dentro le finestre tremano ogni volta che la discoteca è aperta» - spiega Andrea Zanatta, che vive in via Claudia Augusta a due passi dal «Margot», ed è titolare di un campo di volo.
«Abbiamo cercato il dialogo con Federico Ochs, il titolare del locale, ma è stato impossibile. Mi dispiace per lui, ma la situazione era diventata insostenibile». I cittadini, prima di inviare l’esposto, avevano incaricato una ditta specializzata di eseguire rilevazioni e test sulle emissioni sonore tra l’una e le quattro di notte: e le rilevazioni avevano registrato il superamento dei limiti di legge. A fine luglio le 18 famiglie hanno inviato un esposto alla Procura, che non ha tardato ad intervenire. Pochi giorni prima di Ferragosto alcuni tecnici dell’Arpav si sono presentati nelle abitazioni vicino al «Margot», nel bel mezzo della notte. E le analisi condotte sul luogo hanno confermato sostanzialmente ciò che era stato «annunciato» dalle rilevazioni eseguite dal laboratorio di analisi private: limiti di decibel ripetutamente e nettamente superati.
Di qui è scattato il provvedimento di sequestro, disposto dal gip trevigiano Gianluigi Zulian, su richiesta del pm Antonio De Lorenzi. Il legale rappresentante della società è stato denunciato per lesioni colpose. Il locale resterà aperto, ma dovrà cessare gli spettacoli sonori musicali. Il sequestro è giunto, non solo dopo mesi di lamentele da parte del vicinato, anche a seguito di alcuni interventi della polizia municipale di Silea. «Eravamo a conoscenza della situazione del Margot - commenta il sindaco Silvano Piazza - ma ciò che è successo è indipendente dall’amministrazione. In municipio non è mai arrivato alcun documento ufficiale, salvo la copia per conoscenza dell’esposto alla Procura. Se è stato commesso un illecito chi ha sbagliato pagherà, ma mi auguro, considerando il Margot come tutte le altre attività del nostro comune, che si arrivi ad una soluzione».
Ma ora scendono in campo i dipendenti della discoteca: manifestazione con tanto di cartelli a Silea, davanti alle case dei denuncianti: così ci fate perdere il lavoro. Ed è guerra dei decibel, in paese
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