Dalle delizie dell’orto ai sapori del mare Tanto di cappello all’Undicesimo Vineria

I RISTORANTI
TREVISO
Cucine al passo con i tempi, filiere corte, materie prime genuine. Dalla culla del tiramisù ai “duetti” di asparagi, tutto rigorosamente locale. Tanto di cappello alla Marca Trevigiana che ottiene un buon quarto posto a livello Veneto nella guida “I Ristoranti e i vini d'Italia 2019” curata dall'Espresso. La ristorazione trevigiana incassa 14 cappelli per un totale di 26 locali segnalati, o meglio consigliati, per concedersi una sosta gustosa.
UNDICESIMO VINERIA
In cima alla classifica dell'Espresso una conferma: l'Undicesimo Vineria di Treviso. Allo chef Francesco Brutto vanno tre cappelli per la sua proposta di menù mai banale. «Il consiglio è di venire da queste parti non in cerca di rassicurazioni ma di provocazioni» scrive la guida suggerendo di degustare il capolavoro dei tortellini di tamarindo fermentato con doppia panna, nonché di farsi guidare dagli azzardi con l'assaggio delle «interiora di pesce e le erbe orientali che solo un vero appassionato di botanica può prendersi la briga di coltivare». In queste settimane il ristorante era chiuso per lavori di restauro: stasera riapre con gli arredi completamente rinnovati.
gellius
Anche al Gellius di Oderzo la migliore tradizione non mente, confermati i due cappelli, sinonimo di una cucina attenta alla modernità e propensa alle variazioni sul tema. Un esempio, nella carta dei dolci si trova l'orto con piselli, asparagi, fragole e rabarbaro.
la matricola
Esordio con un cappello per Villa Selvatico a Roncade e Le Beccherie di piazza Ancillotto a Treviso. Il primo punta su abili contrasti, il secondo ha cambiato pelle rivisitando le portate di carne. Seguono in tutto altri sette cappelli assegnati ad altrettanti ristoranti dal Sile alle colline dell'Asolano. Tanto per cominciare il Feva di Castelfranco. Il locale di Nicola Dinato viene recensito come “multidiverso” per la capacità di fissare i gusti ad arte. Altra new entry, le Marcandole di Salgareda che collegano il mare e la pianura con l'anima di un'antica osteria.
tra colli e vigneti
Nella guida anche due asolani quali la Locanda Baggio, che ha conquistato la giuria de l'Espresso con il risotto di rapa rossa e anguilla del Sile, e la Trattoria Moderna Due Mori, immersa tra i vigneti e capace di portare in tavola piatti a “cottura lenta” con materie prime veraci. A Follina il cappello si posa sull'hotel Villa Abbazia la Corte per le suggestioni veneto-pugliesi dello chef. A Monfumo Osteria alla Chiesa brilla per l'originalità delle proposte accattivanti, una per tutte, l'asino con tartufo nero del Grappa e purea di banana. A chiudere le rosa dei singoli cappelli è la Trattoria Dalla Libera a Sernaglia della Battaglia che rispolvera le primizie dell'orto declinandole con millimetrica attenzione. Insomma, la cucina di Marca è pura poesia. —
Valentina Calzavara
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