Cure compassionevoli e metodi non scientifici

PADOVA. Se si va in Internet su Google e si scrive la parola «bioenergologia» si trovano solo pagine che riportano ad Adriano Buranello. Nemmeno nell’enciclopedia on-line Wikipedia c’è traccia della...

PADOVA. Se si va in Internet su Google e si scrive la parola «bioenergologia» si trovano solo pagine che riportano ad Adriano Buranello. Nemmeno nell’enciclopedia on-line Wikipedia c’è traccia della cosiddetta «bioenergologia». Tornando a Buranello lui la definisce: «scienza naturale che studia le comunicazioni energetiche tra gli organismi viventi.

Terapie convenzionali e medicina alternativa. La scoperta di essere affetti da una grave malattia può portare con sè dubbi che a volte la sanità tradizionale non è in grado di sciogliere. Nessun ospedale può obbligare un paziente a curarsi, tanto che ormai nelle corsie delle strutture sanitarie è un fiorire di consensi informati che vengono costantemente aggiornati e resi più semplici da comprendere da chi, oltre che lottare contro una malattia, deve pure tentare di capire quale terapia gli viene somministrata e quali siano i cosiddetti “costi e benefici”. All'Istituto oncologico veneto non sono mancati i casi di pazienti che hanno rifiutato di sottoporsi alla chemioterapia e alla radioterapia. Come fare? Ai dubbi e alle paure dei malati di cancro risponde da anni il servizio di Psiconcologia diretto da Eleonora Capovilla. Tuttavia non mancano malati che escono dal circuito delle cure tradizionali per rivolgersi a persone che offrono percorsi di cura differenti, non riconosciuti dalla comunità scientifica e che spesso finiscono al centro di battaglie legali affinché vengano riconosciuti. E se le cure tradizionali falliscono che può fare un malato? In questo caso, spesso entra in campo il comitato etico delle strutture ospedaliere. Non molti mesi fa l'organo consultivo della direzione sanitaria dell'azienda ospedaliera si è trovato alle prese con una richiesta specifica di una coppia di genitori che chiedeva di poter somministrare al proprio figlio, malato di tumore, un medicinale estratto dal veleno di scorpione azzurro (specie che si trova solo a Cuba), assolutamente non riconosciuto dal sistema sanitario nazionale italiano. Dopo una lunga discussione il comitato etico, costituito da medici e giuristi, ha detto “sì”, facendo rientrare la somministrazione del farmaco nelle cosiddette cure compassionevoli, tra cui vengono elencati i medicinali non riconosciuti dall'agenzia italiana del farmaco. Sotto stretto controllo medico è avvenuta la somministrazione del veleno, che però non ha sortito l'effetto sperato dai genitori: il bimbo è morto. Ma le cure compassionevoli non devono essere confuse con le terapie alternative, dal metodo Di Bella, alla medicina naturale, fino alla nuova medicina germanica.

Fabiana Pesci

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