Cerimonia delle lauree di Ca’ Foscari nel nome di Giulia Cecchettin e Valeria Solesin

Festa in Piazza San Marco per 2300 laureati. Antonio Marcomini, prorettore vicario: «Nostra la responsabilità di vigilare, di non fare sconti a nessuno che nutra sentimenti di morte, di sopraffazione, di disprezzo verso la vita, in particolare quella delle donne»

Camilla Gargioni
Festa di laurea in Piazza San Marco (fotoservizio Buso/Interpress)
Festa di laurea in Piazza San Marco (fotoservizio Buso/Interpress)

Piazza San Marco è tornata a riempirsi di laureate e laureati dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Tra le cerimonie di questa mattina martedì 11 novembre e di domani mercoledì 12 saranno 2300 le dottoresse e dottori a vivere l’emozione della proclamazione ufficiale nella Piazza.

In questa edizione del Giorno della Laurea viene consegnato il diploma a chi ha conseguito il titolo di laurea triennale della sessione di laurea estiva e autunnale dell’anno accademico 2024/2025.

 

Per entrambi i giorni, il programma delle cerimonie inizia con il saluto di Antonio Marcomini, Prorettore Vicario in vece della Rettrice Tiziana Lippiello. «Oggi entrate formalmente a far parte di una storia, la storia dei laureati di Ca’ Foscari che si intreccia con la storia di questa città», ha esordito Marcomini, invitando a «non aver paura del dialogo e della diversità», a mettersi in gioco, a farsi condurre «dalla conoscenza» e farsi ispirare «dal senso di comunità e condivisione».

Il prorettore Antonio Marcomini
Il prorettore Antonio Marcomini

«Permettete un ricordo»,  ha concluso, «il ricordo di due ragazze, giovani come voi, uccise con violenza inaudita. Giulia Cecchettin, studentessa universitaria, l’11 novembre di due anni fa ha perso la vita, come sappiamo, in un modo atroce per mano del suo ex fidanzato; Valeria Solesin, giovane ricercatrice veneziana, è stata uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi il 13 novembre del 2015 e giovedì prossimo ricorre il decimo anniversario di quell’orribile evento. Un evento tragico che ci richiama alla responsabilità di vigilare, di non fare sconti a nessuno che nutra sentimenti di morte, di sopraffazione, di disprezzo verso la vita, in particolare quella delle donne».

La festa in Piazza San Marco

 

 

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