Bimbo schiacciato dal camion dei rifiuti
È sfuggito dalla mano della mamma ed è finito tra le ruote del mezzo mentre questo ripartiva

Il piccolo Luca Zanellato di due anni e mezzo ucciso dal camion dei rifiuti
MALO.
È morto sotto gli occhi inorriditi della mamma che mai potrà dimenticare quelle ruote che martoriavano il corpo della sua creatura. Aveva solo due anni e mezzo, il bambino morto, ieri mattina, a Malo, in contrada Tomia, un cortile in stile medievale di via Marchiori, di quelli dove tutti si conoscono da una vita. Lì era cresciuto Luca, figlio di Leandro Zanellato e Nicole Fanton.
Luca è stato travolto, trascinato per alcuni metri sull'asfalto e ucciso dalle ruote posteriori del furgone con cui Luca Fabrello, 36 anni, di Zanè, stava eseguendo la raccolta dei rifiuti. L'uomo, ora in stato di choc, secondo una prima ricostruzione dei fatti, non si sarebbe accorto della presenza del bambino. Lo ha investito e trascinato sotto una delle ruote posteriori del furgone della ditta Greta, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti per conto del Comune. Non c'è stata via di scampo per il piccolo Luca, unico figlio della coppia, finito sotto il mezzo non si sa come, e che invano il personale medico del servizio d'emergenza 118 ha tentato di rianimare sul posto. Troppe e troppo gravi le ferite riportate dal bambino. La Procura della Repubblica di Vicenza ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Nelle prossime ore, l'autista della Greta sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia. Un atto dovuto. Al momento non è stato possibile ascoltare la sua testimonianza, dato lo stato confusionale e di disperazione in cui si trova il giovane. Non erano ancora le 10, quando, tenendo la mano della mamma, Luca è uscito di casa. Nell'altra mano, la giovane donna teneva il sacchetto dell'immondizia. Era un gioco per il bambino vedere la busta dell'umido volare nel bidone, che poi veniva svuotato da quel furgone. Ogni volta che accadeva davanti alla porta di casa, il piccolino batteva le manine dopo il volo del sacchetto, che spesso simulava nei suoi giochi innocenti. Ieri mattina però, quel furgone si è portato via la sua gioia insieme alla sua vita. Tutto è avvenuto in una frazione di secondo, non è ancora chiaro come, il corpicino del bambino è rimasto incastrato sotto la ruota posteriore del furgone. L'autista non se n'è accorto e ha avviato il mezzo, trascinando il corpicino per una decina di metri, sotto gli occhi atterriti della madre, che invano, ha urlato al conducente di fermarsi. Quando l'autista ha capito che qualcosa di grave stava avvenendo ha arrestato il mezzo, ma era troppo tardi. Sceso, ha visto quello che i suoi occhi non avrebbero mai voluto vedere. Il corpo di Luca era in condizioni disperate. La madre, sotto choc. l'ha avvolto tra le braccia, ma il piccolino non dava segni di vita. I vicini, accorsi, hanno chiamato il 118, altri hanno portato Fabrello in casa. L'uomo alla vista del bambino sanguinante, è stato colto da malore. Intanto i medici del servizio d'emergenza tentavano inutilmente di rianimare il bambino. Non c'è stato nulla da fare. Sul posto, gli agenti della polizia locale di Malo, agli ordini della dirigente Nadia Fochesato. A loro, il compito di ricostruire nei dettagli la dinamica. È stato smentito che l'autista stesse effettuando una retromarcia per uscire dal cortile da dove era stato prelevato l'umido. Ma è ancora presto per ricostruire con certezza l'incidente. Nella corte di via Marchiori sono tutti ancora troppo provati da quanto è accaduto al piccolo Luca, un bambino che era nato in quell'ambiente familiare, accanto ai parenti e agli amici di mamma e papà.
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