Benetton, voglia d’Europa

Orlando: «Vogliamo fare bella figura anche in Heineken»
TREVISO. Vedere Treviso con lo scudetto sul petto non è certamente una novità, ma l’ultimo tricolore, lo ammettono per primi i diretti interessati, è stato una bella sorpresa. La squadra un anno fa, dopo aver perso tutti i suoi big italiani, era stata costruita più che altro su un nucleo di giovani emergenti affiancati da un po’ di gente dotata di esperienza e dai soliti stranieri; ne è venuto fuori un mix ancora una volta vincente. Quest’anno la società punta a far bella figura soprattutto in Europa, laddove ultimamente ha rimediato solo batoste, e ha preso una schiera di giocatori, anche stranieri, da Labuschagne a Louw, da Mauger a Van Zyl, che potrebbero contribuire a diminuire il divario.

«Sicuramente abbiamo cambiato parecchio - è l’opinione del capitano Silvio Orlando - rispetto al passato abbiamo obiettivi diversi, oltre al campionato c’è la voglia di far bene anche in Heineken, e questo non potrà che darci un po’ di carica in più, anche perché gli acquisti sulla carta sono di livello. Speriamo che alla prova provadei fatti si rivelino tali».


E’ comunque apprezzabile lo sforzo fatto dalla società.

«Certo che è apprezzabile, anzi credo che abbia fatto anche troppo: ovviamente tutto questo ancora non è sufficiente, purtroppo rispetto ai club europei siamo ancora distanti anni luce. E non dimentichiamo che passa solo chi vince il girone: se l’obiettivo è la qualificazione non dico che è una bestemmia ma un’utopia sicuramente. Certo, noi ci proveremo sperando di far meglio dell’anno scorso, che significa cercare di non prendere 70 punti a gara: sapere che possiamo rendere la vita difficile a tutti, pur rendendoci conto che sarà durissima lo stesso perchè affronteremo le migliori squadre del continente, potrebbe dare la carica a tutti, compreso il pubblico. Noi ce la metteremo tutta».


Perché solo qualche anno fa sapevate vincere anche tre gare su sei e oggi puntate a prenderne il meno possibile?
«Risposta difficile. Penso che molte squadre estere si sono rafforzate e si rafforzeranno ancora di più, anche con gente che arriva dall’altro emisfero. Indubbiamente i budget sono diversi e questo naturalmente ci ha penalizzato: gli altri sono andati avanti e in Italia invece siamo rimasti lì».


Nel Super Ten invece non dovreste avere molti rivali.

«Io invece credo che sarà un campionato più equilibrato, perché anche le avversarie si sono rafforzate, mi auguro che Treviso lo abbia fatto in misura maggiore. Vedo bene il Calvisano, il Viadana ha tenuto il gruppo che aveva e che non era niente male, Padova e Parma mi sembrano più competitivi. Non sarà facile fare il tris tricolore, ma in fondo meglio così, sarà ancora più bello. Ed al solito chi arriva più fresco ai playoff porterà a casa lo scudetto».


Ma non sarebbe meglio doverne vincere due su tre?
«Forse decidere il titolo in una gara secca non è giusto, ma le regole sono queste, bisogna solo cercare di sfruttarle al meglio».

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