Bancario s’intasca i risparmi dei clienti: spariti 5 milioni di euro

L’ex vicedirettore della filiale di Riese dell’ex Veneto Banca è finito a processo con l’accusa di truffa. In aula la testimonianza di una delle vittime: «Proponeva investimenti di 24 mesi con tassi al 7%»

Marco Filippi
L'ex direttore della filiale della banca è accusato di essersi intascato i soldi dei clienti
L'ex direttore della filiale della banca è accusato di essersi intascato i soldi dei clienti

«Ho investito un capitale di 180 mila euro: me ne ha restituiti soltanto 67.500. Il resto l’ho perso».

A parlare è una donna di 56 anni, una dei correntisti che si sono costituiti parte civile nel processo che vede come imputato per truffa Roberto Battagello, 70 anni di Castelfranco (difeso dall’avvocato Luca Dorella), ex vicedirettore della filiale di Riese di Veneto Banca prima e Banca Intesa poi. Il processo è entrato nel vivo delle testimonianze il 16 gennaio, in un’aula del tribunale di Treviso, davanti al giudice Alberto Fraccalvieri.

L’operaia

«Battagello – ha raccontato la correntista – ricopriva un ruolo importante nella nostra filiale di riferimento. C’era totale fiducia. Ogni volta che io, mio marito, mia mamma e mio figlio andavamo in banca, ci proponeva degli investimenti remunerativi. Ci prometteva interessi che andavano dal 5 al 7 per cento per investimenti della durata di 24 mesi».

A un certo punto, però, il castello di carta ha iniziato a crollare. «Degli investimenti effettuati dopo il 2017 – ha continuato la donna, operaia di professione – non ci ha restituito quasi nulla. Nell’ottobre del 2019 Battagello è venuto a casa nostra per dire che non aveva più soldi da restituire. “Dammi pure un pugno in faccia, se vuoi”, ha detto a mio marito. Ovviamente nessuno gli ha messo le mani addosso. Ma all’indomani siamo andati da Banca Intesa per chiedere spiegazioni. E il direttore ci ha risposto che non eravamo i primi a lamentarsi. Abbiamo così scoperto che altri erano stati raggirati».

La banca

Banca Intesa s’è chiamata fuori sostenendo che Battagello operava autonomamente e non per conto della banca. «Eppure – dicono i clienti raggirati – Battagello ci dava le distinte degli investimenti su carta intestata della banca e ci riceveva nel suo ufficio in filiale. Noi credevamo che agisse per conto della banca e non a titolo personale».

Al processo si sono costituiti parte civile tredici clienti, ma i truffati sarebbero molti di più.

Il “buco” si aggirerebbe su una cifra tra i quattro e i sei milioni di euro.

L’ambulante

«Erano anni – spiega un ambulante di 58 anni di Riese – che mi proponeva investimenti. Quando questi arrivavano a scadenza, mi versava nel mio conto corrente gli interessi maturati e continuava a reinvestire, con il mio consenso, il capitale. Io consegnavo i soldi in contanti e lui mi dava il cedolino che riportava la cifra investita. Di 170 mila euro complessivi di capitale che gli ho dato, mi ha restituito due assegni da 5.000 euro ciascuno. Poi un giorno mi ha dato due assegni rispettivamente di 40 mila euro e di 5 mila euro. Quando mi sono recato in banca per incassarli, mi hanno detto che erano scoperti. A quel punto mi è crollato il mondo addosso».

I clienti raggirati erano eterogenei: da operai a impiegati, da pensionati a imprenditori.

Tra gli altri, l’imputato è accusato di aver raggirato una ultranovantenne per 369 mila euro. Secondo l’accusa predisponeva false attestazioni sull’andamento di investimenti e delle ricevute di consegna su carta intestata a Veneto Banca.

Battagello aveva lavorato nella filiale di Riese dall’inizio degli anni ’90 e fino al 2017, gli ultimi quattro mesi come dipendente di Banca Intesa, che aveva rilevato l’ex popolare di Montebelluna. Si torna in aula a fine febbraio. —

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