Apre a Treviso il primo parco giochi contro l'obesità infantile

Si chiama 'Primo Sport', si trova all'interno de La Ghirada - Città dello Sport, a un chilometro dal centro di Treviso, ed è il primo parco giochi in Italia nato per educare i bimbi all'attività fisica, mettendoli al riparo dai chili di troppo
TREVISO.
Giocare fa bene ai più piccoli, se poi serve anche a combattere l'obesità fa anche meglio. Con questo obiettivo ha aperto i battenti a Treviso il primo parco giochi in Italia nato con lo scopo di educare i bimbi all'attività fisica per metterli al riparo dai chili di troppo. Il parco si chiama 'Primo Sport' e si trova all'interno de La Ghirada - Città dello Sport, a un chilometro dal centro di Treviso.


Un gruppo di ricercatori della facoltà di Scienze motorie dell'Università di Verona ha ideato sette percorsi di sviluppo delle capacità motorie del bambino, suddivisi in diverse aree tematiche.


Primo Sport è anche il primo parco che accoglie bimbi da 0 a 6 anni ed è dotato di veri e propri 'personal trainer', formati dal comitato provinciale del Coni, che seguono e indirizzano le attività dei piccoli frequentatori.


L'idea di realizzare un parco giochi anti obesità è venuta al gruppo Verde Sport, che ha aperto nel maggio scorso la struttura all'interno della Città dello Sport La Ghirarda.


I castelli di legno, le scale, il percorso sprint, una riedizione moderna del più noto 'percorso di guerra', (costruiti da un'azienda italiana specializzata nella lavorazione del legno) sono stati realizzati con il contributo dei ricercatori della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona, che hanno anche ideato sette percorsi di sviluppo delle capacità motorie del bambino, suddivisi in aree tematiche: manualità, mobilità, equilibrio oppure aumento delle capacità del gioco simbolico. Percorsi differenziati anche a seconda delle fasce d'età: 0-2, 2-4, 4-6 anni.


"Il parco si estende su 2500 metri quadri - spiega Giorgio Buzzavo, amministratore delegato di Verde Sport - ed è costato tra i 100 e i 120mila euro. Ora l'idea è quella di aprire altri parchi in altre zone d'Italia, attraverso la creazione di una fondazione e cercando partnership pubblico-privato. Mentre con l'università abbiamo in mente di realizzare un progetto di ricerca sullo sviluppo motorio dei bambini".


Il centro ha tre diversi accessi, in base all'area in cui si sceglie di giocare e ognuno di questi è dotato di tabelloni colorati dove vengono descritti gli esercizi, "un modo per imitare i grandi - aggiunge Buzzavo - che si allenano nei percorsi sportivi presenti all'interno dei parchi cittadini". Ai più grandi, mamme, papà e nonni che accompagnano i piccoli sportivi viene distribuito un manuale d'uso dei giochi. E per la sicurezza degli atleti in erba non c'è da temere: su di loro veglia un sistema di videosorveglianza con telecamere che, tramite il bluetooth, dialogano direttamente con i telefonini.

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