Antonveneta, nuovi addii con scossa al vertice Via Tussardi e Giacometti

ADDIO Massimo Tussardi e Giuseppe Menzi. A destra Vigni e Mussari
ADDIO Massimo Tussardi e Giuseppe Menzi. A destra Vigni e Mussari
 PADOVA.
Non c'è pace ai piani alti di Antonveneta. Nella sede di piazzetta Turati a Padova arrivano gli addii del numero due, Massimo Tussardi, e di Alessandro Giacometti. Si tratta, rispettivamente, del vice direttore generale vicario - che viene dato per dimissionario, anche se l'addio non è stato ancora formalizzato (da ieri è in ferie) - e del capo del personale che ha chiesto, invece, di rientrare a Siena.  Il tutto accade proprio alla vigilia della visita padovana, programmata da tempo, del presidente del Monte, Giuseppe Mussari, e del d.g. di Siena Antonio Vigni. Il motivo della trasferta non è certo legato al riassetto al vertice - Mussari e Vigni incontreranno, infatti, autorità, imprenditori e consiglieri di Antonveneta - ma è difficile, a questo punto, che la questione venga totalmente ignorata. Le prossime uscite di Tussardi e Giacometti allungano la lista degli avvicendamenti nel top management della banca. L'ultimo riassetto aveva visto, a dicembre dell'anno scorso, la promozione di Cesare Chiavistelli dalla direzione crediti alla vice direzione generale (numero tre della banca dietro a Menzi e Tussardi), subentrato a Daniele Pirondini che ha chiuso la sua esperienza lavorativa con la pensione. Questo assetto, però, non è durato.  Alla base dell'uscita di Tussardi ci sarebbe un inasprimento del rapporto con Menzi, un direttore generale iperattivo e combattivo. Difficilmente ricomponibile, salvo sorprese. Tussardi è arrivato in Antonveneta da Banca Agricola Mantovana (Bam) dove, sempre in un team guidato da Menzi, aveva la responsabilità del'area retail. Per lui si è trattato di un ritorno a Padova dopo le esperienze maturate proprio in Antoniana e poi in Unipol, Banco di Santo Spirito, Carimonte fino al passaggio in Bam (1996) dove, come detto, aveva assunto la guida della direzione retail dal 2000.  Va anche sottolineato che tra l'estate scorsa e l'ultimo mese sono usciti altri dirigenti come Costante Turco (uno delle ultime figure "storiche" di Antonveneta passato alla Popolare di Vicenza), Gianluca Talato (anche lui trasferitosi in Bpvi) e Lorenzo Bassani (che a Padova guidava, nell'ambito della direzione privati, i mercati affluent e family). Gli avvicendamenti, quindi, non hanno toccato solo la primissima linea dei manager Antonveneta. L'intenso ricambio ha attraversato la struttura di vertice in modo trasversale.  L'istituto padovano, sotto l'ala Mps, si è decisamente rimesso in carreggiata. I numeri premiano la gestione Menzi e gli stessi vertici del Monte, lunedì, lo ribadiranno. Resta il fatto che, oggettivamente, il clima intorno al direttore resta molto caldo. Le recenti indiscrezioni, smentite da Mps, di possibile cessione di sportelli a FriulAdria hanno in qualche modo alimentato delle incertezze sul futuro di Antonveneta. Queste si basano, fondamentalmente, su un quesito: nel prossimo piano industriale di Siena, Antonveneta conserverà la sua autonomia? Mps giura di sì. Lunedì basterà chiederlo a Giuseppe Mussari.

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