Alessandro Benetton: «Allarghiamo i confini territoriali e sì al valore aggiunto che viene dalle tecnologie»

Il fondatore di 21 Invest e presidente di Edizione, a 360 gradi, dalla sede della sua galleria d’arte in viale della Repubblica. I parcheggi a Treviso: «Servono buon senso  e infrastrutture, tanti gli elementi in gioco, ma non vedo una risposta immediata»

Marzia Borghesi
Alessandro Benetton nella sede di 21 Gallery a Treviso
Alessandro Benetton nella sede di 21 Gallery a Treviso

«Io penso che l'Italia sia già piccola, per definizione generazionalmente penso all'Europa». Lo ha detto Alessandro Benetton, presidente di Edizione Holding, martedì 31 gennaio a margine della presentazione di un progetto ideato insieme al presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, che punta  a potenziare il valore dei giovani attraverso la creatività. Sono stati coinvolti i 21 studenti della classe 4 G del liceo artistico di Treviso. 

Da sinistra Mauro Benetton, Ernesto Fürstenberg Fassio e Alessandro Benetton
Da sinistra Mauro Benetton, Ernesto Fürstenberg Fassio e Alessandro Benetton

Sul percorso dell'autonomia ha detto. «È chiaro che tante volte ci possano essere degli aspetti particolari ma io, da imprenditore, guardo all'allargamento dei confini, guardo all’Europa, non alla restrizione. Allo stesso tempo mi rendo conto  che ci sono tanti temi che richiedono una peculiarità e delle focalizzazioni locali che porterebbero a dirci che le cose più piccole o più circoscritte possano essere gestite con più facilità». E ha aggiunto:  «È evidentissimo che ci sono dei ritardi ma ci conviene concentrarci su tutto quello che va fatto piuttosto che su ciò che non è stato fatto e guardare alle con ottimismo perché questa vetrina per il paese può essere fondamentale».

Tecnologie, criptovalute e intelligenza artificiale: tutti elementi del nostro presente e del futuro che vanno conosciuti a fondo perché fanno parte del nostro vivere. «La capacità della macchina di elaborare tanti dati mi sembra consolidata ed è indiscutibile - ha aggiunto –  per quanto riguarda nello specifico  gli investimenti nel mondo delle start up, stanno recuperano terreno». In termini più generali ha detto che «la sfida è mettere insieme quel che è funzionale con la valorizzazione del bello».

Gli studenti della classe 4 G del liceo Artistico di Treviso, al centro Alessandro Benetton, a sinistra accosciato l'artista Cristiano Pintaldi
Gli studenti della classe 4 G del liceo Artistico di Treviso, al centro Alessandro Benetton, a sinistra accosciato l'artista Cristiano Pintaldi

A proposito delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026, ha sottolineato l’importanza di quella esperienza che ha dimostrato «che esiste una compatibilità tra sostenibilità ecologica e ambientale, sostenibilità sociale e sostenibilità economica. Mi auguro che questo effetto continui e venga sfruttata l'opportunità delle Olimpiadi».

Sui modelli “alternativi” di alimentazione, come le farine di insetto recentemente al centro di una discussione, Alessandro Benetton rispondendo ad una domanda, non ha mancato di esprimere la sua opinione. «Vedo con una certa fatica, per età e generazione, questo argomento. Non investirei su allevamenti di grilli. Credo nei prodotti naturali, siamo quello che mangiamo - ha aggiunto - e penso che questa cultura di un'economia del cibo anche molto locale sia una buona direzione. Ma esiste innovazione in tutti i settori e secondo me sarebbe altrettanto sbagliato chiudere le porte».

Infine un tema “local” assai caro ai trevigiani: i parcheggi e la politica della mobilità: «Il problema della mobilità va affrontato anche sulla grandissima scala, dobbiamo abituarci  che le risposte non vengono dalle grandi infrastrutture, ma piuttosto dal buon senso e dai tanti elementi da mettere insieme: l’intelligenza di chi utilizza le autovetture, la capacità di fornire da parte della città, infrastrutture per accogliere chi arriva. In altre parole non vedo una risposta immediata che possa risolvere tutti i problemi. Di sicuro le città, con il particolare affetto che ho per Treviso, devono essere viste e vissute perché hanno molto da offrire».

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