Addio carriera meglio il mare
Davide Nava, 35 anni, ha rinunciato a una brillante carriera di manager alla Lotto per fare il giro del mondo in barca a vela
Due anni in barca a vela, per attraversare l’intero globo. E’ la meravigliosa avventura vissuta da Davide Nava, 35 anni, milanese di nascita ma trevigiano d’adozione, rientrato solo lunedì nel porto di Genova dopo un’esperienza indimenticabile. 645 giorni in giro per il mondo, dal 21 novembre 2005 al 27 agosto 2007. Abbandonando un lavoro sicuro, con la Lotto di Andrea Tomat, per rimettersi in discussione, lasciando la propria abitazione del centro storico e tutte le proprie certezze. E la Marca, che tanto ama e nella quale, almeno per il momento vuole rimanere: «Treviso sarà sempre la mia base». La Numero 1. La barca a vela con la quale Davide Nava ha circumnavigato il globo si chiama così perché è stata la prima imbarcazione costruita dal Cantiere Perini nel 1983. E’ lunga 39 metri e 60 centimetri, larga 7,60 e ha una ciglia mobile che va da 2,60 a 6,10 metri. Pesa 274 tonnellate. All’interno ci sono cinque cabine per gli ospiti, tre per l’equipaggio e una cella freezer dove possono stare almeno sei uomini in piedi: la pesca, quindi, si è sprecata. Elevato l’equipaggiamento elettronico: 2 radar, 3 computer, 6 pc, 3 sistemi satellitari per telecomunicazioni. L’equipaggio. L’armatore è Gianni Miscioscia, 55 anni, ma a comandare la Numero 1 è stato lo skipper 58enne Luigi Nava, il suo “secondo” è Irene Moretti, mentre il marinaio è Davide Nava, 35 anni, figlio di Luigi. Marco, 32 anni, è il direttore di macchina, il 45enne Mike è lo stewart cingalese tuttofare, il 35enne Gianluca è il cuoco viareggino, Patrizia è stata la cuoca da Panama a Darwin, Silvia è stata la stewartess da Phuket, Valter è il cuoco genovese che si è imbarcato a Malè. Durante il viaggio intorno al mondo sono stati addirittura 125 gli amici ospitati a bordo della Numero 1. Sinergie che si creavano in un attimo tra l’equipaggio e gli ospiti. «E’ stata un’occasione unica per me, soprattutto per passare un po’ di tempo con mio padre - racconta Davide Nava, il protagonista trevigiano della traversata - lavoravo alla Lotto, con una carriera brillante ben avviata, ma quando mi si è presentata questa opportunità non sono proprio riuscito a farmela scappare. Abito a Treviso dal 2001, ho acquistato casa qui ed è nella Marca che voglio vivere. Certo che dopo questa esperienza è difficile tornare alla vita di tutti i giorni». Luigi Nava, il comandante della Numero 1, ha passato in nave la maggior parte dei suoi giorni. Da Genova a Martinica. E’ il 21 novembre del 2005 quando la Numero 1 salpa dal porto di Genova. L’equipaggio ha attraversato il Mediterraneo passando per lo Stretto di Gibilterra, dirigendosi verso le Canarie. Lì la prima lunga traversata, passando l’Atlantico e arrivando in Martinica: è il 15 dicembre del 2005. Per la traversata da Las Palmas alla prima isola caraibica, 2800 miglia di navigazione, la Numero 1 ha impiegato 12 giorni e 20 ore, alla media di 9,1 nodi. L’equipaggio attraversa quindi i Caraibi, toccando le coste della Colombia. Panama e il Pacifico. Poi sale verso Panama, attraversando il celebre stretto, e dirigendosi alle Galapagos, toccate l’8 aprile del 2006. La Numero 1 stende le proprie vele per attraversare il Pacifico e giungere alle Marchesi, il 10 aprile del 2006, le prime isole della Polinesia francese. Nava e compagni trascorrono diversi mesi a Tahiti, poi passa a Darwin, rivedendo il continente, il 30 settembre del 2006. «L’esperienza più bella? Forse quando ci trovavamo a Tonga - racconta Davide - e arrivavano le balene dall’Antartico per far cresce i propri piccoli. Abbiamo visto centinaia di megattere che ci passavano di fianco, con un mare davvero indescrivibile». A testimonianza ci sono circa 23 mila foto, scattate in ogni angolo del mondo. Da Tahiti a Suez. Lasciate le coste dell’Australia, Davide tocca l’Indonesia e Singapore, nel novembre del 2006 è in Thailandia, sfiora anche le Maldive. «Il momento più pericoloso? Pensavamo di avere qualche problema quando siamo passati per lo Stretto di Malacca - racconta - tra la penisola malese e l’isola di Sumatra, che notoriamente è il territorio dei pirati moderni. Per fortuna assaltano solo le imbarcazioni più grandi, quindi non c’è stato nessun problema. Anche quando ci siamo trovati nei pressi del Corno d’Africa ci sono stati momenti di tensione, alla vista di un peschereccio “sospetto”. Ma tutto si è risolto bene». Ci sono voluti 140 mila litri di gasolio per compiere la circumnavigazione del globo: dopo essere risaliti per il Mare di Aden, Davide Nava e amici hanno toccato le splendide coste del Sudan («Uno degli ultimi paradisi terrestri ancora sconosciuti a molti», racconta Davide), salendo per l’Egitto e il canale di Suez, toccando Israele, Cipro e Instanbul, prima di approdare alle Egadi e poi ritornare a Genova. In totale 31 mila miglia, circa 57 mila chilometri. Quasi due anni di navigazione, che hanno visto spegnere per 22 volte le candeline di buon compleanno. Durante la traversata sono stati consumati 550 chili di farina e 1500 bottiglie di vino. Il blog. A testimoniare l’avventura della Numero 1 c’è anche un blog, www.lanumerouno.blogspot.com, studiato prima della partenza. Un vero e proprio diario di bordo, ricchissimo di aneddoti, immagini, annotazioni scientifiche cariche di sentimento. A guardarlo vien voglia di spegnere il monitor, preparare la valigia e partire. Anche senza meta.
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