Addio all’architetto dei sogni, Venezia piange Gian Paolo Mar

L’architetto aveva 91 anni e fino all’ultimo ha disegnato e progettato spazi. Lascia la moglie Franca e le figlie Giovanna e Paola.  Tra i suoi oltre 2.500 progetti gli aeroporti di Venezia e Treviso

Mitia Chiarin

Lutto nel mondo dell’architettura veneziana. Se ne è andato Gian Paolo Mar, il progettista dei sogni, che ha firmato l’aeroporto di Venezia e di Treviso, il Prg di Cortina, i restauri nell’isola di Santa Cristina e con la figlia Giovanna, che porta avanti lo studio attivo da oltre 50 anni in città, anche la nuova università di Mestre. Si è spento venerdì pomeriggio all’ospedale dell’Angelo dove era ricoverato da lunedì scorso. Al suo capezzale, fino all’ultimo, l’amata moglie Franca e le figlie Giovanna, architetto, e Paola, assessore al Patrimonio nella giunta Brugnaro. 

Inconfondibile con i suoi occhiali rossi e i capelli bianchi, Gian Paolo Mar ha continuato fino all’ultimo a disegnare e sognare. Ad agosto aveva festeggiato i 91 anni, attorniato dall’amore della famiglia. «Per noi il nostro papà che ci portato in giro per il mondo, ci ha aperto la mente e ci ha insegnato dei grandi valori quali l’onestà, l’umanità, l’umiltà e l’attenzione per il prossimo impegnandosi anche nel volontariato», dice la figlia Paola. Dalla famiglia un ringraziamento speciale al dottor Ernesto Rampin e al tutto il reparto di geriatria dell’ospedale di Mestre che l’ha seguito in questi ultimi due anni sempre con attenzione e dedizione come faceva lui coi i suoi progetti e le sue opere. E arriva il cordoglio ufficiale della città e dell’amministrazione comunale grazie alle parole del sindaco Luigi Brugnaro: «Con profonda tristezza ho appreso della scomparsa dell’architetto Gian Paolo Mar, un professionista che ha segnato la storia dell’urbanistica e dell’architettura veneziana e non solo, con passione, visione e coraggio. Come laureato in architettura, sento ancora più forte il valore della sua testimonianza professionale e umana: non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nella possibilità di trasformarle in opere al servizio delle comunità. Lo voglio ricordare per i suoi progetti - disegnati ancora a mano nonostante l’evoluzione dei render - e per la sua capacità di guardare lontano, ma anche per la sua franchezza e la libertà di pensiero, ogni qualvolta mi confrontavo con lui. Con Gian Paolo Mar perdiamo un maestro, ma resta viva la sua lezione: l’architettura non è solo costruzione, è immaginazione, responsabilità e amore per le persone e per i luoghi», dice il sindaco.

Mar, veneziano, era nato a San Tomà ed è emigrato a Mestre da giovanissimo. Con la famiglia ha vissuto in una splendida casa-studio a Zelarino, il  luogo delle idee, dei sogni e della famiglia.

Nella sua vita, Mar, ha firmato oltre 2500 progetti di restauri e nuove edificazioni, 50 piani regolatori e il Ptrc, Piano territoriale, della Regione Veneto. Fino all’ultimo, ha disegnato, immaginato spazi e collaborato con la figlia nei tanti progetti dello studio. Instancabile, ottimista, sereno. 

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