E’ morto Renato Casaro: ha disegnato il cinema di Hollywood
Aveva 89 anni. Realizzò le locandine dei capolavori del cinema mondiale: da La Bibbia a un Per un pugno di dollari, a C’era una volta in America

L’ultimo cartellonista di Hollywood. L’artista in grado di cogliere l’essenza di un film (meglio, di una viaggio cinematografico) con una sola singola immagine. Con un tratto di matita. Renato Casaro è morto a 89 anni al Ca’ Foncello di Treviso, stroncato da una polmonite.
Solo 10 giorni fa si era commosso raccontando di Robert Redford, che aveva avuto l’occasione di ritrarre per il cinema, focalizzandosi sul suo sguardo.
Renato Casaro era un’autentica icona del cinema italiano. Conquistò Hollywood, in ogni senso possibile. La Bibbia, Per un pugno di Dollari, C’era una volta in America. Sono solo tre titoli - i primi - che vengono in mente tra gli oltre mille che ha tradotto in immagine. Cartellonista, l’uomo delle locandine, artista unico in grado di catturare con un tratto l’essenza del cinema.

Formatosi disegnando le locandine al cinema Garibaldi (era apprendista litografo alla prestigiosa tipografia Zoppelli, a Treviso): voleva andare a vedere tutti i film possibili, e disegnando aveva l’ingresso gratuito… Ad appena 20 anni è già a Roma, a Cinecittà, dove apre il suo primo studio privato.
Nel ‘65 firma La Bibbia, il colossal hollywoodiano per eccellenza, facendo arrivare per la prima volta i suoi poster sul Sunset Boulevard. Ha lavorato con i più grandi di sempre: Bertolucci, Coppola, Sergio Leone, Zeffirelli, dipingendo Rambo, Balla coi Lupi, L’ultimo Imperatore.

Passava con disinvoltura attraverso tutti i generi: dai colossal agli spaghetti western, dalle commedie all’italiana ai film d’azione di respiro internazionale, fino alle fine degli anni ‘90. Ha realizzato opere che sono diventate oggetto del desiderio dei collezionisti del settore e hanno fornito l’immagine che è diventata memoria collettiva a decine di film di successo della cinematografia italiana e di Hollywood.
Quando gli veniva chiesto a quale manifesto era molto affezionato e perché, rispondeva: «A tutti, come figli, ma se proprio dovessi scegliere: Il tè nel deserto, per la sintesi, L’ultimo imperatore, per il grande impatto mistico di composizione e di atmosfera, premiato da ‘Hollywood Reporter’ come miglior manifesto mondiale 1988».

Ora le sue locandine più celebri - un elenco che ci riporta indietro al grande, grandissimo cinema italiano e internazionale, con titoli immortali, molti nelle nostre videoteche oppure ora nei nostri preferiti tra gli streaming - anche Il buono, il brutto e il cattivo, Lo chiamavano Trinità…, … Continuavano a chiamarlo Trinità, Corvo rosso non avrai il mio scalpo!, Polvere di stelle, … altrimenti ci arrabbiamo, Amici miei, L’anatra all’arancia, Monty Python, Un borghese piccolo piccolo, lo chiamavano Bulldozer, Bianco rosso e Verdone, Flash Gordon, Il bisbetico domato, 1997: Fuga da New York, Asso, Blow Out, Il postino suona sempre due volte, Conan il barbaro, Banana Joe, Bomber, Amici miei- Atto II, Io so che tu sai che io so, Rambo, I ragazzi della 56ª strada, Agente 007- operazione piovra, Rusty il selvaggio, Sapore di mare, Vacanze di Natale, Segni particolari: bellissimo, Amadeus, C’era una volta in America, Dune, La storia infinita, Non ci resta che piangere, Il nome della rosa, L’ultimo imperatore, La leggenda del santo bevitore, Sorvegliato speciale, Atto di forza, Balla coi lupi, Il tè nel deserto, Misery non deve morire, Nikita, Il muro di gomma, Marcellino pane e vino, Terminator 2, Cliffhanger, L’uomo delle stelle.
Il sindaco Mario Conte: «Casaro ha contribuito a portare il nome di Treviso ovunque»
«Un artista che con il suo talento ha saputo scrivere la storia del cinema e della nostra stessa Città. Dai primi disegni realizzati da ragazzo al cinema Garibaldi di Treviso fino ai manifesti entrati nella leggenda, Casaro ha firmato migliaia di opere che hanno fatto il giro del mondo, immortalando i divi di Hollywood e i film più famosi della storia». Così il sindaco Mario Conte sulla scomparsa di Renato Casaro.
«Casaro ha contribuito a portare il nome di Treviso ovunque, consacrandolo come uno degli illustratori più importanti, influenti e innovativi del cinema internazionale» aggiunge il primo cittadino.
«Nel 2024 gli avevamo conferito il Totila d’Oro della Città di Treviso, massima benemerenza civica, per la sua straordinaria carriera. Nel 2021, invece, ne avevamo celebrato il talento con una grande mostra, seguita da altre apprezzatissime esposizioni al Museo Salce».
Il governatore Zaia: «Ha fatto risuonare all’estero la grande tradizione della creatività veneta»
«È con profondo dolore che apprendo della scomparsa di Renato Casaro, artista dalla cifra straordinaria, il cui talento ha saputo tradurre in immagini le emozioni più profonde del cinema italiano e internazionale. L’ultimo cartellonista del cinema, partito dalla sua Treviso per approdare al palcoscenico mondiale, lascia un’eredità artistica di valore inestimabile». Dichiara il governatore uscente Luca Zaia.
«Le sue locandine hanno contribuito a ‘scrivere visivamente’ la memoria di film che sono diventati capolavori della settima arte, da “L’ultimo imperatore” a “Per un pugno di dollari”, da “C’era una volta in America” a “Balla coi lupi”, ad altri titoli diventati icone universali. Con la sua matita Casaro sapeva catturare l’essenza di un’idea, di un volto, di un’ambientazione, rendendo ogni manifesto un’opera che trascendeva il semplice cartellone» continua.
«Il suo contributo artistico è stato un ponte fra l’Italia e il mondo, e ha fatto risuonare anche all’estero la grande tradizione della creatività trevigiana e veneta. Esprimo alla famiglia, agli amici e a quanti hanno ammirato la sua opera le mie più sentite condoglianze e la mia vicinanza. Il Veneto e l’Italia perdono un maestro, ma la sua arte continuerà a parlare alle future generazioni, testimonianza ineludibile della potenza dell’immagine, anche grazie ai cartelloni che aveva donato alla Collezione Salce e custoditi a Treviso».
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