Papà muore sul lavoro e non vede nascere il figlio, la compagna chiama il bimbo Thomas Buio

Thomas Gobbi, padovano, era morto a febbraio schiacciato dalla cabina del camion. La consorte ha dato alla luce il bambino, chiamandolo con lo stesso nome del padre e aggiungendo Buio: «Ci ricorda la perdita ma anche che c’è sempre una luce a guidarci»

Pietro Cesaro
Il piccolo Thomas Buio e il cartellino sulla culla del reparto di Ostetricia
Il piccolo Thomas Buio e il cartellino sulla culla del reparto di Ostetricia

È nato nelle prime ore di venerdì 12 settembre, in ospedale a Rovigo, sei mesi dopo la tragica morte del padre Thomas Gobbi. La compagna Nicole, 25 anni, ha dato alla luce un bambino che porta con sé il peso di una storia familiare segnata dal dolore, ma anche la forza di una rinascita: due sentimenti opposti ma uniti, uniti anche nel nome che ora porta questo bambino. Thomas Buio, così ha deciso di chiamarlo mamma Nicole.

Gobbi era rimasto vittima a febbraio di un incidente sul lavoro a Villa Bartolomea, nel Veronese: mentre controllava un guasto al camion che guidava, la cabina si era richiusa improvvisamente, schiacciandolo e lasciandolo senza scampo. Una tragedia che aveva colpito la comunità di Merlara, paese d’origine, e quella di Masi, dove la coppia si era trasferita in attesa della nascita.

Il papà Thomas Gobbi, morto sul lavoro
Il papà Thomas Gobbi, morto sul lavoro

Nicole ha raccontato il significato del nome scelto per il piccolo: «Il papà non sapeva che sarebbe nato un maschietto, anche se lo sentiva. Io l’ho scoperto l’8 marzo. Ho deciso di dargli come secondo nome Buio, simbolo del periodo che abbiamo vissuto, segnato dalla perdita, ma anche un modo per ricordare che nonostante tutto in fondo c’è sempre una luce pronta a guidare i passi nei momenti difficili. Prima di entrare in sala parto mi hanno sostenuta le mie amiche e quando è arrivato il momento ho sentito che vicino a me c’era Thomas, lo sentivo accanto».

La giovane mamma sottolinea come, insieme alla primogenita Helèna, il neonato abbia rappresentato la spinta per andare avanti: «La mancanza del papà è stata ed è enorme, ma questo bambino è la prova che, anche in mezzo al dolore, può nascere speranza. Con questi i capelli chiari, il piccolo è diventato il simbolo di una nuova fase. Ora cercherò di costruire il futuro nel segno di chi non c’è più».

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