Stop al limite dei 100 ml per i liquidi nel bagaglio a mano: cosa cambia per chi viaggia in aereo

Dal 26 luglio in cabina si possono portare saponi, vini e profumi fino a 2 litri. Ma la novità per ora è limitata ad alcuni aeroporti

Roma Fiumicino è tra gli aeroporti dove già da subito si possono portare in cabina liquidi fino a due litri
Roma Fiumicino è tra gli aeroporti dove già da subito si possono portare in cabina liquidi fino a due litri

A casa l’organizzare capillare prima di chiudere le valigie, poi, in aeroporto, le code ai controlli e il timore, in caso di qualche imprecisione, di essere costretti a gettare gli oggetti personali. Una dinamica che, dal 26 luglio, in buona parte rimarrà un ricordo. Cambia infatti il limite della capacità massima dei liquidi che si possono portare in cabina nel bagaglio a mano: da 100 ml si sale fino a 2 litri per singolo contenitore, e non sarà più necessario inserirli in una bustina di plastica e tirarli fuori dal bagaglio al momento del passaggio nel metal detector. Una possibilità, tuttavia, riservata agli scali dotati di un particolare scanner di nuova generazione.

Cosa cambia

Nei giorni scorsi l’Europa ha dato il via libera definitivo all’utilizzo di questi macchinari, denominati Hi-Scan 6040 CTiX e realizzati dalla società Smiths Detection, che sono già stati installati in diversi scali del nostro Paese già da qualche anno. Questi scanner sono in grado di rilevare sostanze pericolose senza dover separare o rimuovere i liquidi dal bagaglio.

Il limite dei 100 ml era stato infatti sospeso già nel 2023, salvo poi essere reintrodotto perché si erano sollevati dubbi sull’efficacia di questi scanner. Dubbi che, ora, sono stati definitivamente messi da parte. 

I passeggeri che si recano ai controlli di sicurezza potranno, dunque, tenere nel bagaglio a mano saponi, detergenti, liquidi e gel, ma anche profumi vini e oli fino a 2 litri per singolo contenitore. Non servirà inserirli in sacchetti di plastica o tirarli fuori al momento del passaggio sotto il metal detector. I contenitori di capacità superiore a questa misura possono essere trasportati nel bagaglio a mano solo se vuoti, altrimenti dovranno essere imbarcati nel bagaglio da stiva al check-in.

Attenzione, però. Se si parte da un aeroporto che garantisce questa possibilità ma ciò non avviene per il volo di ritorno, a quel punto il rischio è di essere costretti a gettare quanto ci si era portati all’andata.

Le eccezioni

Il limite dei 100 ml rimane in vigori per le tratte dove continuano a essere utilizzate macchine radiogene tradizionali: è il caso, ad esempio, dei voli diretti verso Stati Uniti e Israele. Questa limitazione vale anche per i passeggeri in transito provenienti da Paesi extra Ue (esclusi Canada, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Singapore, Stati Uniti e Svizzera) e diretti verso mete dell’Unione europea. Questa categoria di passeggeri dovrà continuare a tenere nel bagaglio a mano liquidi fino a 100 ml, chiusi in una bustina di plastica, da presentare, separatamente dal bagaglio a mano, durante le operazioni di controllo.

Resta consentito il trasporto nel bagaglio a mano, previa separazione e controlli di sicurezza dedicati, dei LAGs (Liquidi, Aerosol e Gel) per fini medici o per un regime dietetico speciale, inclusi gli alimenti per neonati.

Rimangono invariate le modalità di controllo di sicurezza qualora siano impiegate macchine radiogene tradizionali, ovvero, a Fiumicino, sui voli diretti in Usa o in Israele, che prevedono la possibilità di trasportare nel bagaglio a mano contenitori di liquidi di capacità massima 100 ml da riporre in una bustina di plastica trasparente di capacità massima di 1 litro (una per passeggero) da presentare, separatamente dal bagaglio a mano, durante le operazioni di controllo.

In quali aeroporti

Per il momento questa nuova possibilità non sarà garantita in tutti gli aeroporti del nostro Paese: soltanto alcuni scali hanno già a disposizione e operativi gli scanner con che l’Ue ha approvato per far cadere il blocco. Si tratta degli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Linate, Bergamo, Catania, Bologna, Torino, mentre in Europa questi scanner sono presenti negli aeroporti di Parigi, Londra, Madrid , Amsterdam, Barcellona e Stoccolma, per citarne alcuni.

I passeggeri degli scali del Nord Est, dunque, dovranno ancora attendere, almeno per un po’. Gli aeroporti di Venezia e Verona hanno già installato dei dispositivi simili ma prodotti da un’azienda diversa, che, come anticipato dal Corriere della Sera, a breve dovrebbero essere anch’essi autorizzati. Ci vorrà un po’ più tempo, invece, per gli altri aeroporti del Nord Est, tra cui il Trieste Airport.

 

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