Il test del Dna le fa scoprire cinque fratelli e sorelle. Paola li conosce per la prima volta a 80 anni

La donna era stata concepita durante la Seconda Guerra Mondiale da un soldato che trovò rifugio nel Trevigiano e poi tornò nel Lazio, da dove veniva. Lì formò un’altra famiglia. I cinque sono figli dello stesso padre e hanno madri diverse

Rosario Padovano
L’abbraccio a Paola Franzin dei suoi fratelli e sorelle conosciuti in questi giorni
L’abbraccio a Paola Franzin dei suoi fratelli e sorelle conosciuti in questi giorni

Per la prima volta conosce i fratelli e le sorelle che non aveva mai incontrato. Per la prima volta li ha visti e per la prima volta li ha abbracciati. Una storia d’altri tempi, verrebbe da dire, quella che ha visto protagonista l’80enne Paola Franzin. La donna era stata concepita durante la Seconda Guerra Mondiale da un soldato del Lazio, che era riparato nel territorio di Cessalto, ma che alla fine è tornato nel suo paese di origine, Veroli, in provincia di Frosinone, nella Ciociaria.

Il 2 maggio, per la prima volta ha incontrati le sue due sorelle e due fratelli. Si tratta di Severino, Anna, Filomena e Gino. Mancava solo Fernando, l’altro fratello che nel frattempo ha fatto fortuna in Canada. Paola Franzin e i suoi fratelli e sorelle, sono figli dello stesso padre, Pietro Martelluzzi, e hanno madri diverse. Una storia non comune, ma che non rappresenta un’eccezione nemmeno dalle nostre parti. La storia della signora Paola è un intreccio di speranza e ricerca incessante, determinata, che alla fine ha prodotti risultati: la scoperta di nuovi parenti.

Cresciuta durante gli anni bui della guerra, prima adolescente e poi donna ha vissuto nell'ombra dell'assenza del padre, del quale non si ebbero più notizie. Tuttavia, il destino ha tessuto i suoi fili con delicatezza e grazie alla tenacia e all'amore di sua figlia Sonia, che ha dedicato tre decenni alla ricerca attraverso ogni angolo d'Italia, tra registri ingialliti e antiche testimonianze, finalmente il puzzle si è ricomposto, per la gioia di tutti. La stessa che si leggeva negli occhi delle persone durante il loro primo incontro. Sonia Franzin, infatti, per oltre 30 anni ha compiuto rilievi, ha raccolto testimonianze in paese e altrove, finché una traccia ben precisa non portava a Veroli, nel Frusinate.

Individuati i fratelli e le sorelle, ha chiesto e ottenuto la prova del Dna, con risultati sorprendenti: queste cinque persone sono davvero fratelli e sorelle, figlie dello stesso adorato papà, nonno di Sonia che così ha trovato nuovi zii e zie. «È stato solo qualche mese fa, grazie alla magia della scienza e alla tecnologia dei nostri tempi, che i fratelli sperduti sono stati ricondotti alla loro famiglia. Il 2 maggio – ha raccontato il sindaco di Cessalto, Emanuele Crosato - è stata una giornata di rivelazioni e di gioia infinita, quando la donna ha finalmente potuto abbracciare i suoi cari ritrovati, riconoscendo nei loro volti le tracce di un passato perduto e ritrovato. Abbiamo accolto con gioia, per la prima volta, questi familiari, che sono rimasti in paese per qualche giorno, vivendo e respirando l'atmosfera che più di 80 anni fa era stata la stessa del loro papà, di passaggio dalle nostre parti».

Quella di Paola Franzin è stata una vita vissuta all’ombra di un padre assente, e quando ormai tutto sembrava perduto, per colpa dell’incedere del tempo, ecco che dal passato sono spuntati i germogli di quell’amore vissuto un po’ di nascosto, dagli occhi indiscreti e dalla guerra, dal padre e dalla madre.

«È con il cuore gonfio di amore e speranza che diamo il benvenuto a tutti i fratelli e le sorelle di Paola Franzin. E nel caleidoscopio delle emozioni, il nome di Pietro, il padre dimenticato, risplende come una stella – conclude Crosato - nel nostro cammino di rinascita familiare».

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