Il Giro d’Italia omaggia la Marca il 24 maggio

Start di tappa in piazza del Grano a Treviso, poi il passaggio dei girini di fronte alla fabbrica di Pinarello a Fontane Chiesa Vecchia. Inevitabile omaggio al Piave

Mattia Toffoletto
A Treviso torna il Giro d’Italia dopo l’arrivo del 2022
A Treviso torna il Giro d’Italia dopo l’arrivo del 2022

Sabato 24 maggio l’emozione rosa invade la Marca, passione per il ciclismo e ricordi della Grande Guerra s’intrecciano.

Treviso riannoda il filo con il Giro a tre anni dal traguardo in viale Bixio domato a sorpresa dal belga Dries De Bondt. E, all’ombra della Torre Civica, va in scena anche un omaggio alla Pinarello, icona mondiale del pedale. Storia della bici, ma anche storia del conflitto che fu, con il passaggio significativo – il 24 maggio – a Ponte di Piave.

La Treviso-Gorizia, fatica numero 14 del Giro 108, la frazione transfrontaliera ambasciatrice di pace, vede la città in riva al Sile sede di partenza per la quattordicesima volta (crono incluse), a sei dall'ultimo precedente della Treviso-San Martino di Castrozza.

Tributo alla Pinarello

Si comincia dal centro, da piazza del Grano. E c'è un filo sottile a collegare il via ufficioso con il chilometro zero, nel segno proprio della Pinarello, ritornata dopo cinque anni partner tecnico della corsa rosa. Il gruppo darà il primo colpo di pedale laddove è nata la saga di un cognome sinonimo di bici in ogni angolo del globo. Il sipario alzato davanti all'ex bottega (oggi c'è un bar, restano i rimandi alla bici) aperta da Nani Pinarello, maglia nera al Giro 1951 e fondatore dell'azienda legata a doppio filo alla Ineos di Egan Bernal.

L’incipit è tutto dentro le mura, con passerella in piazza dei Signori. Si esce dal centro da porta Frà Giocondo, s’imbocca viale Luzzatti, puntando viale della Repubblica. Ed ecco, il secondo momento clou: lo start ufficiale a Fontane Chiesa Vecchia (in Strada Ovest), davanti allo store e allo stabilimento della Pinarello. Una felice abitudine per la località di Villorba: nel 2024, sempre lì, un traguardo volante. E l’approdo della tappa, in territorio villorbese, va evidenziato anche per un altro motivo: le radici di Nani Pinarello, morto nel 2014 a 92 anni, affondano nella frazione di Catena. Il Giro come luogo della memoria, patrimonio di storie e tradizioni.

«Una frazione che si legherà al nome Pinarello: dalla partenza in piazza del Grano, dove tutto è nato, al passaggio di fronte alla fabbrica a Fontane Chiesa Vecchia», sottolinea Fausto Pinarello, presidente esecutivo dell’azienda.

Il tracciato della tappa 14, rispetto alla presentazione di gennaio, è stato modificato a fine aprile, nell'ottica di completare l'omaggio al brand trevigiano della bici: piccolo aggiustamento sulla lunghezza, da 184 a 195 km. Invece di lasciare Treviso attraverso Fiera e Lanzago, si è scelto di virare su Villorba. Poi, via Maserada, si abbraccia la Postumia, con l'attraversamento di Ponte di Piave, nella simbolica data del 24 maggio.

Data d'ingresso dell'Italia – 1915 – nel primo conflitto mondiale. Data che rievoca “La leggenda del Piave”, canzone composta da Ermete Giovanni Gaeta.

Capitale della bici

Treviso - Giro d'Italia nella Marca 1927. Prima volta del giro in città in Viale Felissent taglia per primo il traguardo Alfredo Binda
Treviso - Giro d'Italia nella Marca 1927. Prima volta del giro in città in Viale Felissent taglia per primo il traguardo Alfredo Binda

La festa di maggio raggiunge Treviso in un momento storico particolare: la Marca, nel settembre 2024, si è meritata il titolo “Uci Bike Label”, capitale mondiale della bici. Un marchio di forte impatto a livello turistico, figlio della popolarità del pedale in territorio trevigiano e di una longevità a due ruote che include il primo vincitore italiano del Tour de France: Ottavio Bottecchia. Quanto all’amore trevigiano per il Giro, la liaison è quasi secolare: il battesimo fu il 1º giugno 1927, quando la corsa rosa srotolò la Pesaro-Treviso e in viale Felissent fu il mito Alfredo Binda, il Trombettiere di Cittiglio, a sbaragliare la concorrenza in volata.

L’indomani il Giro riprese il cammino da Treviso e toccò il Piave, con il pensiero alla Grande Guerra e lungo paesi che portavano ancora le cicatrici del conflitto. Il Giro è un'emozione che racchiude, da sempre, significati non solo sportivi. A distanza di 98 anni, Treviso e il Piave si ricongiungono - il 24 maggio - sempre in sella a una bici. Traiettorie possibili per uno sport che ha nella memoria una virtù inscalfibile.

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