Fatturato in calo e mercati in stallo: cassa integrazione alla Jacuzzi, si lavora una dozzina di giorni al mese
Preoccupazione fra i 102 lavoratori Per Natale ferie e permessi retribuiti

Non migliora la situazione dei mercati internazionali e la concorrenza asiatica, in particolare quella cinese, è spietata: la Jacuzzi di Valvasone Arzene, realtà con 102 dipendenti, ricorre ancora alla cassa integrazione. Al momento, continua a esserci lavoro per tre giorni la settimana, fatta salva qualche eccezione legata a esigenze di singoli reparti. Il punto della situazione è stato fatto nell’incontro di ieri tra impresa e organizzazioni sindacali.
I numeri parlano chiaro: l’azienda ha chiuso l’anno fiscale – termina con fine settembre, dato che si adotta il sistema americano – con una flessione del fatturato: 21 milioni, quando il budget preventivo era di 25 milioni. Quest’ultima cifra, come hanno osservato le forze sociali, è il punto di equilibrio, ovvero quello che determina la tenuta dell’impresa. «L’andamento del mercato non sta aiutando Jacuzzi: dalle mancate vendite in Russia alla situazione di stallo che si registra in Inghilterra, Francia e Germania, alle tensioni geopolitiche a livello globale, il quadro non è roseo e le prospettive, al momento, nemmeno – ha spiegato Michela Zanutta di Fiom –. A mancare sono gli ordini: abbiamo chiesto all’impresa di riprendere in mano il piano industriale che ci era stato presentato lo scorso anno, che parlava di investimenti e di nuovi mercati, e capire se ci sia necessità di aggiornarlo o comunque di valutare nuove strategie e azioni da mettere in campo».
Tra un mese ci sarà un nuovo confronto tra vertici aziendali e forze sociali. «Incontreremo l’amministratore delegato – ha fatto sapere il sindacalista di Uilm Roberto Zaami –. In quell’occasione, raccoglieremo nuovi elementi utili per cercare di capire meglio quale potrà essere il prosieguo. La situazione internazionale è difficile e l’impatto che l’utilizzo degli ammortizzatori ha sulle tasche dei lavoratori è pesante».
L’accordo è per altre 13 settimane di cassa integrazione ordinaria: a dicembre, per le vacanze natalizie, è prevista una sospensione dell’attività produttiva, nel corso della quale le maestranze usufruiranno di ferie e Par (permessi annui retribuiti).
«Una soluzione, questa, per consentire ai lavoratori di avere una maggiore entrata economica almeno in concomitanza col Natale – ha chiarito Zanutta –. Il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali sta penalizzando le tasche dei lavoratori: l’impatto su una busta paga che, in generale, è già bassa è notevole».
Anche il sindacalista di Fim Antonello Lenardon ha espresso preoccupazione per il quadro critico con cui da qualche anno Jacuzzi sta facendo i conti. Quest’anno l’azienda ha iniziato a fare ricorso alla cassa, avendo terminato la possibilità di gestire il quadro di crisi con i contratti di solidarietà.
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