Capone, ex giocatore del Treviso, trovato morto in albergo con una ferita alla testa
Dalla ricostruzione degli investigatori sembra che sia caduto accidentalmente

E' l'ex giocatore del Cagliari e – per una stagione – del Treviso Andrea Capone, classe 1981, l'uomo trovato morto questa mattina con una ferita alla testa all'interno di un hotel nel centro di Cagliari.
Sul posto il 118 e la polizia. Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che l'uomo sia caduto accidentalmente, forse dalle scale, sbattendo la testa. Cresciuto nelle giovanili rossoblù,
Capone ha giocato, oltre che nel Cagliari, anche nel Sora, Treviso, Vicenza, Grosseto e Salernitana. Ha anche giocato nella nazionale italiana under 20 nel 2001.
Nel Treviso ha giocato nel 2004/2005. Arrivato in prestito dal Cagliari, fortemente voluto dall’allora direttore sportivo Carlo Osti, Capone era un centrocampista offensivo, utiizzabile come fantasista ma anche come seconda punta. In quell’annata biancoceleste fu tra i protagonisti silenziosi. Il Treviso, partito per disputare un campionato tranquillo, l’aveva scelto per puntellare la fase offensiva, ma la squadra guidata inizialmente da D’Astoli proprio non ingranava.
Dopo lo 0-2 interno con l’AlbinoLeffe (clamorosa l’espulsione di capitan Gallo) al Treviso tornò Bepi Pillon, che affidò le chiavi dell’attacco alla coppia brasiliana Reginaldo-Barreto. Capone diventò un giocatore importante partendo dalla panchina: 3 gol in stagione e soprattutto un assist clamoroso proprio per Barreto in un Treviso-Perugia 1-0 nel febbraio 2005 al Tenni, quando da metacampo mandò letteralmente in porta il brasiliano con un laser da 40 metri. Un campionato che il Treviso concluse al quinto posto, eliminato poi in semifinale playoff dal Perugia, ma che alla fine valse il ripescaggio in Serie A.
Per Capone la stagione finì in anticipo per colpa di un brutto infortunio ai legamenti della caviglia: la sua carriera proseguì tra alti e bassi, la sua vita è finita in un hotel del centro di Cagliari. Il mondo del calcio lo ricorda per il suo sorriso, i suoi capelli corvini, la sua timidezza e quel mancino che regalava sogni.
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