Airbag anti valanga e riserva d’ossigeno, premiata l’idea di una studentessa Iuav

Il progetto di Isabella Campana, studentessa di Design del prodotto all’Iuav di Venezia, si è aggiudicato uno dei tre posti da finalista nel James Dyson Award. In palio 36 mila euro

Giacomo Costa
Isabella Campana con il prototipo di Nivor sulle spalle
Isabella Campana con il prototipo di Nivor sulle spalle

Si può montare praticamente su ogni zaino da escursione, le fasce magnetiche permettono di agganciarlo senza troppi problemi tra le bretelle e la testa. Ma soprattutto, una volta esploso, consente comunque di respirare grazie a un boccaglio e a un filtro che blocca l’anidride carbonica e lascia passare solo l’ossigeno, assicurando circa tre quarti d’ora di sopravvivenza anche sotto metri e metri di neve, 45 minuti che possono fare tutta la differenza del mondo, quando si attendono i soccorsi.

“Nivor” è un “airbag anti-valanga”, un dispositivo di emergenza che crea un cuscino protettivo - e una riserva d’aria - per salvare chi si ritrovasse sepolto da una slavina. Non è in commercio, non ancora almeno: è stato ideato da Isabella Campana, studentessa di Design del prodotto allo Iuav, che con il suo progetto si è assicurata uno dei tre posti da finalista del James Dyson award 2025, il concorso internazionale di design e ingegneria promosso dall’omonima fondazione, che mette in palio 36 mila euro per le migliori idee in gara.

«Nel tempo libero pratico diversi sport di montagna: trekking, arrampicata, sci alpinismo e, più raramente, arrampicata su ghiaccio e vie in alta quota», racconta Campana, spiegando come è nata l’idea di Nivor, «La montagna è una mia grande passione e ho cercato un modo per unire questo interesse al mio lavoro di designer, per creare un prodotto che potesse migliorare la sicurezza e l’esperienza di chi vive l’alta quota. Sono partita con una ricerca sullo stato attuale dei dispositivi di sicurezza per l’alpinismo: ho analizzato ciò che già esisteva, studiando punti di forza e limiti di ogni soluzione. La parte più complessa è stata individuare i componenti giusti, perché non è il mio ambito di formazione. Tuttavia, documentandomi e confrontandomi con esperti, sono riuscita a selezionare i più adatti. Le caratteristiche innovative risiedono soprattutto nel concetto di base, e vederle prendere forma è stato entusiasmante. Anche la fase di prototipazione e i test sono stati momenti fondamentali: ho potuto mettere davvero alla prova il progetto».

Il sistema è dotato di due valvole di non ritorno, una necessaria per gonfiare l’airbag e l’altra collegata al tubo di respirazione: Nivor è in grado di gonfiare l’airbag con aria compressa in pochi secondi, ha una capacità di 170 litri d’aria, e offre fino a 28 minuti di respirazione che, sommati ai 18 minuti di sopravvivenza senza supporto respiratorio, aumentano significativamente le probabilità di sopravvivenza rispetto ad altri sistemi.

«Dopo il liceo cercavo qualcosa che unisse il mio lato tecnico e quello artistico, ho deciso di continuare con la laurea magistrale in Design del prodotto allo Iuav e ho trovato un ambiente molto stimolante. Al momento voglio concentrarmi sulla conclusione del mio percorso magistrale, magari affiancandolo a un tirocinio e a una tesi nell’ambito del design per lo sport di montagna. Per quanto riguarda Nivor, mi piacerebbe proporlo a un’azienda del settore e continuare a svilupparlo». 

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