Viviana Pifferi: "Non fu un impulso, fu tutto pensato. C'e' poco ormai da dire"

"Aspettiamo il 5, con impazienza vediamo...". Sono parole lucide quelle di Viviana Pifferi, sorella di Alessia Pifferi, accusata dell'omicidio della figlia Diana. A margine dell'udienza odierna al tribunale di Milano, Viviana non ha nascosto la propria posizione: "Penso che con i se e con i ma non andiamo avanti. La bambina l'aveva da 18 mesi, non da un giorno. Le ha dato da mangiare, da bere, l'ha lavata, cambiata. C'e' ben poco da dire, ormai". A chi le chiedeva un commento sulle dichiarazioni del consulente della difesa, secondo cui se Alessia fosse stata contenuta da qualcuno Diana forse si sarebbe salvata, risponde netta: "Io penso che sia certo, ma poi queste cose nel grosso fascicolo vengono lasciate da parte". Viviana ricostruisce i giorni prima della morte della bambina: "Quella settimana e' stata spiegata bene: la sua partenza, il ritorno a Milano senza soccorrerla. C'e' stato un piano. Non e' stato un impulso, non e' stata una rabbia. E' una cosa fatta con testa".

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